
Christian Bucchi al Memorial per Luciano Gaucci
Christian Bucchi e il Perugia, un legame che non si può spezzare, a prescindere dal percorso intrapreso poi. Prima giocatore rivelazione e poi in panchina, con il risultato più importante del Grifo negli ultimi anni.
"Perugia mi ha dato un’opportunità unica _ racconta l’attuale allenatore dell’Arezzo _ . Io sono stato la scommessa più grande, perché prendermi dall’Eccellenza e portarmi in serie A, con il gol all’esordio: un sogno. Essere al Memorial per Luciano Gaucci è dovuto e sentito, perché oltre ad omaggiare il presidente e la sua famiglia, è un’occasione per rivedere tanti amici, compagni con i quali abbiamo condiviso tante battaglie e tante emozioni".
E poi c’è la pagina da allenatore del Perugia. "Il primo salto vero a un certo livello anche in panchina, ho allenato in serie B sfiorando la serie A. Sempre qualcosa di bello e importante con questa maglia".
Adesso c’è il presente: Perugia e Arezzo ripartono dallo stesso allenatore. Un bel vantaggio? "Un importante vantaggio _ continua Bucchi _ , si può così dare continuità ad un progetto. Lo è sia per l’allenatore che per la società, ma anche per i calciatori. Ci resta già sa, riparte da uno zoccolo duro, chi arriva invece trova un’idea forte e può così integrarsi meglio".
L’Arezzo riprende dopo un campionato positivo. Quali gli obiettivi per la prossima stagione? "Noi ripartiamo per dare continuità e per migliorarci, anche se non sarà facile perché siamo arrivati quinti e quello che verrà sarà un girone molto difficile. Dobbiamo considerare che quest’anno nell’alta classifica sono mancate squadre importanti, come Perugia, Ascoli, la Spal e credo che il prossimo non accadrà. Noi vogliamo essere protagonisti, vogliamo toglierci le nostre soddisfazioni".
Qual è il segreto per essere competitivi? "La continuità è fondamentale: abbiamo visto tante squadre che hanno fatto risultati pur non essendo belle ma pragmatiche. Penso alla Vis Pesaro, squadra arrivata avanti nei play off, che ha coniugato praticità, duttilità. Il campionato presenta tante difficoltà date dal valore delle squadre ma anche dalle strutture, giochi su stadi belli, poi vai anche su campi sintetici, appena regolari. Conta calarsi nella situazione velocemente, molte hanno perso punti magari con la Pianese, contesto complicato e difficile. Serve testa, capire le difficoltà, adattarsi e reagire".
E il Perugia? "Squadra che ha un grande blasone, lo scorso anno non è riuscito a partire bene e l’avvio si ritorce contro, ma quello che è successo al Grifo non credo ricapiterà il prossimo anno".
Da attaccante a attaccante: che idea si è fatto di Montevago? "A me piace molto, ha la cattiveria dell’attaccante, è relativamente giovane, ha margini di miglioramento incredibili e nei prossimi anni potrà fare molto di più".
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