
Il presidente Bergoglio: «. Irregolarità. maturate nella precedente gestione»
Il Città di Castello inizierà il campionato di Promozione con 5 punti di penalizzazione in classifica. A deciderlo il Tribunale Federale Territoriale sulla scorta di 3 provvedimenti della Procura Federale. In base al deferimento del 20 luglio, infatti, il Città di Castello ha schierato, durante lo scorso campionato di Eccellenza, in posizione irregolare, poiché non tesserati e privi della certificazione medica, 5 giocatori: Marco Bruschini ed Hassen Amri, Mama Sougou, Gibi Mbye e Lamin Dabbo. Per questo il Tribunale ha deciso 3 punti di penalizzazione per la società, 5 giornate per Bruschini e Amri, 3 giornate per Souou, Mbye e Dabbo, da scontare nella stagione 2025-2026. Il secondo deferimento è quello del 19 luglio, in base al quale risulta che il Città di Castello non ha provveduto al pagamento dell’allenatore delle giovanili Massimiliano Colocci, rimediando un altro punto di penalizzazione. Il terzo deferimento è quello del 30 aprile e fa riferimento al mancato pagamento del tecnico Antonio Armillei. Anche in questo caso un punto di penalizzazione. Sulla vicenda è subito intervenuto il presidente Matias Bergoglio, che ha rilevato la società da Fabio Calagreti, a sua volta succeduto a Paolo Cangi ad inizio febbraio: "Siamo consapevoli della penalità inflitta alla nostra squadra a causa di irregolarità e problematiche gestionali maturate in un periodo precedente all’attuale gestione. Da parte nostra abbiamo subito provvedere a saldare tutto".
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