Terni, il ballottaggio: sfida Lega-Cinque Stelle per la poltrona di sindaco

Al confronto finale Leonardo Latini e Thomas De Luca

De Luca, a sinistra, e Latini

De Luca, a sinistra, e Latini

Terni, 24 giugno 2018 - Dopo 19 anni di amministrazioni comunali guidate dal centrosinistra, Palazzo Spada cambierà «colore». E’ la certezza del ballottaggio odierno tra Leonardo Latini, avvocato di 44 anni, esponente della Lega alla guida della coalizione di centrodestra, e Thomas De Luca, consigliere comunale uscente di 29 anni, professionista, sostenuto dal Movimento 5 Stelle.

Vada come vada, il nuovo sindaco sarà all’insegna del cambiamento. Latini parte in pole-position: ha sfiorato l’elezione al primo turno ottenendo il 49,22% dei consensi (in una coalizione in cui la Lega ha conquistato un clamoroso 29,1, ma che ha visto anche crescere FdI, tenere Fi e dare buoni numeri a Terni Civica e Popolo della famiglia). Latini è stato scelto personalmente dal vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che dall’inizio dell’anno è venuto a Terni quattro volte, l’ultima giovedì scorso, accolto da autentici bagni di folla.

Il portentoso balzo in avanti della Lega, inesistente alle amministrative di quattro anni fa e ora sulla soglia del 30%, la dice lunga sulla «rabbia» dei ternani, che hanno visto la città lasciarsi andare alla crisi economica e a equilibri politici tutti a sfavore . A De Luca tocca il ruolo dell’inseguitore: al primo turno ha incassato il 25,03 (24,4 il M5S) e ora va a caccia dei voti dell’elettorato di sinistra, cercando anche di riportare alle urne qualcuno di quel 40% e oltre che ha disertato il primo turno.

La campagna elettorale, tranne qualche acuto social, si è sempre mantenuta all’insegna del fair-play. Sarà l’aria che soffia dal Governo, ma le distanze tra i due non sembrano siderali. Si è invece fermato al 14,99 Paolo Angeletti, candidato del Pd (12,57% al partito) e del centrosinistra. Dal 2014 i «dem» hanno gettato al vento il 20%, dichiarandosi ora «equidistanti» dai due sfidanti.

Equidistanti evidentemente anche dalle critiche feroci che Latini e De Luca, a dosi più o meno massicce, hanno riservato alle passate amministrazioni comunali. Con il voto di oggi entra quindi a Palazzo Spada il nuovo sindaco e ne esce il commissario straordinario Antonino Cufalo, prefetto, ex vicecapo della Polizia, chiamato dal febbraio scorso a gestire l’ordinaria amministrazione dopo il dissesto dell’ente e le dimissioni dell’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo. Con lui usciranno anche i due sub-commissari, ma non i tre funzionari dell’Osl (Organo straordinario di liquidazione) che dovranno ripianare il «buco» delle casse comunali. Il nuovo sindaco farà «i conti» anche con loro.