Luisa Spagnoli nell’e-commerce: "Strategia vincente specie all’estero"

Nicola Barbarani, figlio di Nicoletta: ‘La fondatrice? Avrebbe detto sì’

Nicola Barbarani

Nicola Barbarani

Perugia, 21 settembre 2016 - LA FONDATRICE Luisa Spagnoli avrebbe apprezzato l’e-commerce. Di certo non sarebbe stupita nel vedere che oggi, alla quinta generazione, l’erede Nicola Barbarani, figlio dell’ad Nicoletta Spagnoli, ha portato il celebre brand anche online. Ventidue anni, studente di economia e commercio all’Ateneo di Perugia, Nicola è già da un anno responsabile delle vendite online. L’e-commerce del resto è un settore in forte crescita. In particolare nel fashion, ambito che nel 2015 ha fatto registrare una aumento pari al 30 per cento. Innegabile a tal proposito l’ influenza dei «Marketplace», che offrono assortimenti ampi, assicurano grandi quantità di prodotti, divenendo i capisaldi nella ricerca dei consumatori.

I vantaggi?

«Il servizio clienti sempre attivo ad esempio – spiega Nicola Barbarani che è a sua volta compratore online come molti dei suoi coetanei –, la flessibilità nelle spedizioni e la possibilità di reso, cambio o rimborso».

Sempre più consumatori consultano i canali digitali prima di effettuare un acquisto in negozio. Che dati ricavate?

«Con l’e-commerce si hanno più informazioni rispetto al passato. Noi riusciamo a captarne anche dai comportamenti del consumatore-utente quando semplicemente naviga sul sito. Esistono tecnologie molto avanzate per avere informazioni precise su questo. Da qui le nostre azioni mirate su alcuni clienti: come spingere un prodotto piuttosto che un altro».

I dati di vendita sul web?

«Il bilancio ancora è parziale. Abbiamo iniziato un anno e mezzo fa, più o meno con il mio ingresso ‘ufficiale’ in azienda. Posso dire però che il nostro e-commerce incassa come il 50° negozio della catena sui 150 esistenti».

Molte realtà hanno deciso di approfittare dell’espansione dei marketplace. La Luisa Spagnoli è fra queste?

«Non ancora. Non abbiamo trovato canali adatti che ci rappresentino. Vogliamo selezionare bene il marketplace dove andare essendo noi un brand di moda medio alto. Si tratta di portali giganteschi. Approdarci dà grandi risultati e visibilità soprattutto all’estero. Ci sono paesi come la Cina in cui entrare con il marketplace giusto potrebbe risultare una strategia vincente. Specialmente per le spedizioni. Ci stiamo ragionando»

Ma i clienti online sono solo giovani?

«No. Abbiamo un target ampio. E poi grazie al web riusciamo ad arrivare in posti dove non arrivavamo con i negozi. A costo zero raggiungiamo qualsiasi Paese. Bella sorpresa è stata l’Australia».

Le future mosse della Luisa Spagnoli?

«Abbiamo avviato da qualche giorno un nuovo servizio omniachannel che va ad integrare il canale online con quello della boutique. Il cliente in sostanza avrà la possibilità di ritirare in uno dei 150 negozi il capo acquistato online senza costi di spedizione. Col vantaggio di provarlo, se vuole, e eventualmente restituirlo, cambiarlo o farsi rimborsare subito».

«Sono convinto che avrebbe apprezzato questi strumenti di innovazione. Sarebbero di certo stati nel suo Dna. Era una donna lungimirante».