Colussi, i sindacati: "No allo sblocco dei licenziamenti"

La Flai Cgil ha affrontato anche i temi legati alla sicurezza: l'Umbria è tra le prime regioni per incidenti sul lavoro

Un presidio della Colussi

Un presidio della Colussi

Perugia, 27 maggio - Sicurezza del lavoro e il blocco dei licenziamenti: sono i punti affrontati dal comitato degli iscritti Flai-Cgil della Colussi di Petrignano d'Assisi. Il Comitato, ricordando le vittime della strage di Gubbio e ringraziando chi ha scioperato il 12 maggio, vuole rimarcare che la sicurezza nel posto di lavoro è un punto cruciale per definire lo stato di avanzamento di un'azienda e di un territorio.

“Ribadiamo –dice la Flai  - che questo punto di discussione non è un tema da lasciare alle segreterie sindacali, ma deve coinvolgere e vedere come protagonisti tutti i lavoratori unitamente alle Rsu e agli Rls. L’Umbria è una delle prime regioni per incidenza delle morti sul lavoro – continua il Comitato - ed è necessaria quindi una sterzata netta da questo punto di vista, perché il nostro territorio merita più rispetto e più impegno per lasicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Blocco dei licenziamenti

L'altra questione affrontata dai lavoratori Colussi iscritti alla Flai Cgil è la vertenza nazionale per la conferma del blocco dei licenziamenti. “Il Comitato ritiene necessaria la conferma di questa misura – scrivono ancora i lavoratori - la presunta ripresa non può reggersi su un aumento esponenziale dei licenziamenti (già persi 500.000 posti lavoro) per far arricchire di più chi cavalcherà, appunto, la ripartenza. Non capiamo il merito di questa scelta da parte del Governo, che dice che non è ora di togliere (tassa di successione) ma è l’ora di dare…..non vorremo che, i 'migliori', per dare, intendano “dare il ben servito” alle lavoratrici e ai lavoratori di questo paese che in piena pandemia si sono fatti un “mazzo tanto” per assicurare i beni di prima necessità”.