Tamponi rapidi nelle scuole, ecco la svolta

Il Comitato tecnico scientifico regionale esamina l’ipotesi messa in campo dalla Regione per testare gli studenti in sole 24 ore

Tamponi rapidi a scuola

Tamponi rapidi a scuola

Perugia, 29 settembre 2020 - Test rapido per gli studenti e i docenti che vengono isolati quando si trova un positivo in classe. E’ questa l’ipotesi su cui sta ragionando la Direzione regionale alla Salute e che ieri è stata presa in esame dal Comitato tecnico scieintifico per il Covid che dopo lo stop estivo, si è di nuovo riunito. Nella riunione si è proprio parlato di effettuare nelle scuole i tamponi rapidi salivari grazie ai quali in 24 ore si è in grado di stabilire se ci sono positivi o meno ed evitare così che gli studenti restino in isolamento per due settimane prima di tornare in classe. Intanto è iniziata la campagna per la vaccinazione antinfluenzale, con l’obiettivo quest’anno di sottoporre a vaccinazione almeno il 75 per cento della popolazione a rischio individuata dalla Fondazione Gimbe in bambini tra sei mesi e sei anni di età e adulti con più di 60 anni, anche se in Umbria si rientra nel target dai 65 anni. Questi gli obiettivi, ma a conti fatti si potrebbe rischiare l’over booking. C’è infatti anche l’Umbria tra le sette regioni (Piemonte, Lombardia, Molise, Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano) che non dispongono di dosi di farmaco sufficienti per raggiungere l’auspicata copertura. Secondo l’analisi della Fondazione, "le scorte della Regione sono in grado di soddisfare il 61,9 per cento del target individuato: il dato emerge dai bandi di gara per le forniture rilevate al 24 settembre ed è considerato verosimilmente sovrastimato, perché la copertura del 75 per cento è stata calcolata solo sul target anagrafico, vista l’impossibilità di quantificare le altre categorie a rischio". Come si ricorderà, nei giorni scorsi l’assessore alla sanità Luca Coletto aveva pigiato sull’acceleratore delle vaccinazioni spiegando che sono il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e ridurre eventuali complicazioni. Il Ministero della salute ha proposto alla Conferenza Stato-Regioni una rimodulazione delle quote dei vaccini antinfluenzali, in modo da soddisfare tramite le farmacie anche la richiesta dei cittadini che vorranno comunque vaccinarsi. "Sarà importante anche questo passaggio – aveva sottolineato il presidente di Federfarma Umbria Augusto Luciani – proprio perché il vaccino tetravalente eviterà o attenuerà l’influenza di stagione nei soggetti e quindi potrebbe aiutare a individuare eventuali sintomi legati al Covid". Lo scorso anno nella nostra regione sono state utilizzate 175 mila dosi di vaccini e la gara di acquisto prevedeva un contratto biennale con la possibilità di aumento del 50 per cento delle dosi per quest’anno Silvia Angelici Michele Nucci