Sempre meno i camici bianchi con il Covid

Ospedali, i vaccini funzionano: a marzo calo del 38%. Ma nel recente passato un sanitario su dieci aveva contratto il virus

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di Michele Nucci

I vaccini producono effetti importanti tra i sanitari. E stessa cosa accade nelle Rsa, le strutture che ospitano gli anziani di tutta l’Umbria: se non ci fosse stato il focolaio ternano di due settimane fa infatti (con 13 ospiti positivi e 2 operatori, per altro tutti vaccinati) anche su questo versante i numeri sarebbero in forte calo.

Accade così che negli ultimi 20 giorni la diminuzione dei positivi tra gli operatori sanitari delle quattro Aziende umbre (due ospedaliere e due sanitarie) è stata davvero significativa e pari al 38 per cento: erano ben 150 i medici e gli infermieri affetti dal Covid il 4 marzo scorso e sono scesi a 93 tre settimane dopo. E se si guarda a coloro che nel frattempo sono guariti (sempre nello stesso periodo) i numeri sono ancora più importanti: 119 si sono lasciati alle spalle il virus, arrivando a un totale di 1.228 soggetti.

Certo, questo è però un altro dato che se analizzato da un’altra angolatura, offre uno spunto di riflessione diverso: i dipendenti delle due Aziende ospedaliere (Perugia e Terni) e di quelle Sanitarie (1 e 2) sono infatti 14.075 e di questi hanno contratto il Covid in circa 1.300 (attuali positivi più guariti). Ciò significa che il 9,2% della popolazione sanitaria umbra ha avuto a che fare con l’infezione. A livello generale però la percentuale degli umbri coinvolti è ben più bassa: più di 50mila contagiati su una popolazione residente di 870mila persone che e pari al 5,8%. Dunque quella di medici e infermieri è una delle categorie più colpite: da un lato è vero che i sanitari sono i più esposti, ma dall’altro questa è anche la categoria che in teoria dovrebbe essere più protetta delle altre.

Nel dettaglio i più colpiti sono stati gli infermieri (491), poi i medici convenzionati e quelli dipendenti (320) e infine gli operatori socio-sanitari (82). Per fortuna però che i vaccini stanno producendo benefici importanti e le strutture – dopo i focolai delle settimane scorse – appaiono così per fortuna sempre più sicure.

E restano invece ancora piuttosto numerosi gli ospiti positivi all’interno delle Rsa: 84, rispetto agli 86 di inizio mese. A metà marzo infatti erano scesi a 68, poi il focolaio di Terni li ha fatti risalire in modo prepotente. Oltre agli 84 anziani ci sono anche 29 operatori che risultano attualmente affetti da Covid, ma qui il calo è stato perentino proprio per merito della vaccinazione: a inizio marzo erano infatti 97.

Il bilancio nelle Rsa dopo un anno appare preoccupante: 804 gli ospiti – su circa tremila – hanno contratto il virus, pari al 25% e quasi seicento gli operatori (su circa 2.900). Percentuali altissime che mostrano come anche in Umbria le strutture per anziani siano state uno dei problemi principali del contagio: 156 le vittime, il 12,4 per cento del totale (1.256) di quanti sono morti in Umbria a causa del Covid.