Alla San Marco donato un nuovo defibrillatore dopo il furto di marzo

A organizzare la raccolta fondi Luana Riva, volontaria del soccorso di Lugano

Luana Riva, arrivata apposta dalla Svizzera, consegna il defibrillatore al presidente della società Di Giannantonio

Luana Riva, arrivata apposta dalla Svizzera, consegna il defibrillatore al presidente della società Di Giannantonio

Perugia, 27 maggio 2017 - Lo scorso 27 marzo, di notte, il blitz dei ladri che sfondando la porta della segreteria della Juventina San Marco avevano saccheggiato il saccheggiabile portandosi via anche il defibrillatore che per la struttura sportiva che ospita tantissimi calciatori era una sicurezza. Da ieri, grazie all’impegno di Luana Riva, instancabile volontaria del soccorso di Lugano che si è resa protagonista di importanti raccolte fondi e materiali per le zone terremotate di Umbria, Marche e Abruzzo, la società sportiva perugina ha di nuovo l’importante strumento salvavita.

Un ente svizzero ha deciso di devolvere un consistente contributo. Soldi che sono stati poi affidati a Luana Riva, che tra i vari progetti ha deciso anche l’acquisto del defibrillatore per la San Marco (la somma restante è stata invece devoluta al Gran Sasso Soccorso Pubblica Assistenza de L’Aquila). Come nasce questa catena di solidarietà? «Dall’incontro casuale – spiega la Riva – avvenuto tra me e l’elicotterista Franco Loru, che risiede in Umbria con la famiglia, durante le operazioni di recupero dopo il drammatico incidente avvenuto all’elicottero che soccorreva uno sciatore sulle piste abruzzesi. Tra volontari spesso si crea una formidabile sinergia. Saputo da lui del dispiacere e del problema che si era venuto a creare nella società sportiva umbra, abbiamo deciso di intervenire e oggi eccoci qui».

Luana Riva, mamma di due figli e donna che dell’impegno e della solidarietà nell’emergenza, ma non solo, ha fatto una missione di vita, è arrivata a Perugia venerdì sera proprio per consegnare il defibrillatore al presidente della San Marco Juventina Michele di Giannantonio. Molto più che un gesto di cortesia. «L’esperienza di anni di volontariato nel soccorso – conclude la Riva –, mi ha insegnato che stringere una mano è importante tanto quanto donare beni materiali».

Don. Mil.