"Quella volta che Carlo venne a dipingere qui"

I fratelli Ennio e Piero Riccardi, noti antiquari, ricordano la visita nel 1986 dell’attuale sovrano del Regno Unito. "Gli donammo una terracotta olearia"

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ASSISI – "Fu lo storico dell’arte Federico Zeri, nostro amico, ad annunciarci la visita di un importante personaggio nella nostra casa, senza aggiungere nulla di più. Quattro giorni prima dell’arrivo venne la Digos che ci disse che sarebbe arrivato il Principe Carlo d’Inghilterra, imponendoci il massimo riserbo".

Ennio e Piero Riccardi, noti antiquari, ricordano la visita, nella primavera del 1986, di quello che oggi è re Carlo III. "Era stata la Regina Madre a chiedere a Zeri di organizzare il tour in Assisi per Carlo, compresa la tappa nella nostra casa: fu una giornata straordinaria" aggiungono i fratelli Riccardi mentre mostrano i ‘luoghi’ di quella visita. In particolare il giardino della villa - appartenuta alla Contessa di Berkeley -, oltre alle foto e alla lettera con la quale Carlo li aveva ringraziati per l’ospitalità, sottolineando la ‘signorile’ accoglienza rispetto alla "nostra invasione della sua casa e del suo giardino. Quella fu per me – scrisse Carlo - una parentesi di meravigliosa tranquillità". Visita privatissima. Dapprima alla Basilica di San Francesco, accolto dal vicario padre Nicola Giandomenico, con Zeri a fargli da cicerone e la cugina Sara Armstrong Jones e la marchesa Bona Frescobaldi, con le rispettive figlie ad accompagnarlo.

"Da noi è arrivato alle 14.30 – aggiungono Ennio e Piero -. Lo abbiamo accolto dapprima in casa poi in giardino. Desiderava dipingere, amava la tecnica dell’acquerello, si è seduto in quel punto – spiegano indicando l’angolo dello spazio verde da dove si ammira la Rocca minore e il Subasio e la valle del Tescio -. Ha iniziato pitturare in maniche di camicia, assorto potremmo dire. A un tratto ha cominciato a piovere e la sua unica guardia del corpo lo ha riparato con l’ombrello. "Ha dipinto uno scorcio della valle del Tescio, un acquerello che poi è stato esposto anche in Italia, a Macerata: ho avuto modo di vederlo" aggiunge Piero. "Allora mi diede l’impressione di una persone semplice, discreta, signorile; ci scambiai giusto due parole con il mio pessimo inglese" racconta Ennio.

Fra i tanti aneddoti della giornata la richiesta di Carlo di avere una terracotta olearia del 1600 presente nel giardino, richiesta esaudita dai Riccardi, al pari di avere dei coppi che aveva visto sui tetti e che la Marchesa Frescobaldi le fece recapitare a Londra; la ‘fuga’ per una porta secondaria – sotto la villa si era radunata folla – e la visita alla Cattedrale di San Rufino e alla Basilica di Santa Chiara. "Fu felicissimo di vederle e di percorrere strade e vicoli di Assisi" concludono i Riccardi.

Maurizio Baglioni