Prevenire il gioco d’azzardo: la sfida

Il Comune in prima linea con un progetto che punta a potenziare la rete di supporto contro le ludopatie.

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Un fenomeno di forte allarme sociale che riguarda sempre più persone e famiglie. E’ la ludopatia, al centro di un importante progetto su scala di area vasta. Sul totale dei vari giochi in Umbria il maggior gettito si concentra sulle slot: da statistiche degli ultimi anni viene messa in relazione la disponibilità di apparecchi e l’intensità di gioco, su questo fronte risulta esserci una correlazione che spiega una maggiore incidenza del fenomeno nel territorio dell’Alta Umbria e nel comune di Città di Castello in particolare.

Facilitare l’accesso al sistema dei servizi in stretta collaborazione con i servizi della Asl 1 e con le associazioni territoriali per organizzare momenti di condivisione e creare un gruppo di coordinamento stabile con potenziamento della rete di supporto: è questo l’obiettivo del nuovo piano. Per la prevenzione e cura del disturbo del gioco d’azzardo sono in dirittura d’arrivo interventi concreti per affrontare la questione di scottante attualità. "Il gioco d’azzardo è un fenomeno molto complesso che richiede risposte qualificate _ spiega l’assessore alle politiche sociali, Luciana Bassini _ in quanto è necessario tenere conto dei molteplici aspetti di cui si compone. Nei nostri territori il fenomeno riguarda sempre più persone di tutte le fasce di età con gravi ripercussioni all’interno delle famiglie". L’adozione del piano attuativo affronterà il problema in maniera multidisciplinare.

"Il piano _ prosegue l’assessore _ si propone attività di informazione, supporto e inclusione sociale, finalizzate alla prevenzione della diffusione del disturbo del gioco d’azzardo, facilitando l’accesso al sistema dei servizi in stretta collaborazione con Asl, associazioni territoriali per organizzare momenti di condivisione e creare un gruppo di coordinamento stabile con potenziamento della rete di supporto".

Su questo argomento anche il gruppo di Castello Cambia aveva chiesto soluzioni in una mozione presentata a gennaio: "Chiediamo l’attivazione alla Asl di un potenziamento dei servizi per il trattamento delle dipendenze da gioco d’azzardo, l’istituzione di un Centro multidisciplinare e integrato come quello attivo a Foligno e lo sgravio della tassa sull’occupazione di suolo pubblico, per chi disinstalla o non incrementa le postazioni di gioco d’azzardo". Da alcuni dati nel comune di Città di Castello a fronte di un reddito medio pro capite di 17 mila 677 euro, sono oltre 50 i milioni bruciati annualmente nel gioco (circa mille e 264 euro pro capite) e ben 463 gli apparecchi. Gli utenti maggiormente coinvolti nei percorsi di recupero hanno tra i 45 e i 54 anni e sono soprattutto uomini circa 81%.