"Pnrr, serve una efficace cabina di regia"

Dibattito in Confindustria con l’economista Brancati, il vicedirettore Angelini, l’assessore Agabiti, il professor Polinori e il manager Agostini

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Una "politica di precisione" per sfruttare al meglio il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’imponente programma di aiuti alle imprese nato dal Next Generation Ue. Non finanziamenti a pioggia, ma un metodo su misura che si fondi su una conoscenza approfondita dei soggetti economici. È questa l’idea chiave emersa durante la presentazione del nuovo libro dell’economista Raffaele Brancati pubblicato da Donzelli con il titolo "Ripresa e resilienza? Opportunità e insidie delle nuove politiche industriali". Organizzato e ospitato da Confindustria Umbria, l’evento, moderato da Donatella Miliani, giornalista della Nazione, ha visto confrontarsi sul tema, oltre all’autore, Luca Angelini, vicedirettore di Confindustria Umbria e direttore dell’Umbria Digital Innovation Hub; Paola Agabiti Urbani, assessore regionale alla programmazione europea e al bilancio; il manager ed ex parlamentare Mauro Agostini e Paolo Polinori, docente del dipartimento perugino di Economia. Nell’introdurre la discussione, Miliani ha notato come il contesto nazionale e mondiale sia stato "improvvisamente complicato dalla guerra e dall’aumento dei costi aziendali, il che invita a rivedere anche l’approccio verso il PNRR". Il mero assistenzialismo "va sostituito con un supporto a lungo termine". Per Brancati, "i nuovi scenari globali rafforzano le tesi contenute nel libro". Tra queste, "l’attenzione alle realtà piccole e medie, parte maggioritaria del nostro sistema, e quindi non solo ai grandi players; il ruolo dell’informazione e della conoscenza; quello della filiera interna; il sostegno, non solo finanziario, a nuove produzioni e alla sostenibilità ambientale". Il tutto attuato mediante una costante attenzione al dettaglio e alle esigenze di ognuno: "Bisogna dare assistenza specialistica alle imprese ¬– ha avvertito l’autore ¬– perché sappiano come muoversi. I soldi del PNRR finiranno, dunque vanno costruiti ponti e competenze che rimangano nel tempo". Un approccio sposato in pieno da Luca Angelini, per il quale sono proprio le associazioni di categorie, a cominciare da Confindustria, a poter fornire alla PA l’identikit delle diverse imprese e delle loro necessità", riuscendo anche a migliorare la sinergia fra gli attori economici: "Siamo una terra piena di eccellenze, ma dobbiamo collegarle fra loro per fare dell’intera regione un’eccellenza".

Agostini ha lodato l’approccio critico e non ideologico del libro, in particolare quando ragiona sulla crescita, che "non va interpretata come mera crescita delle singole aziende, che non dipende dalla politiche del momento, bensì nell’ottica generale dell’intera filiera". Alcuni numeri del PNRR sono stati riferiti dall’assessore Agabiti, che ha parlato di 813 milioni destinati all’Umbria, a cui si aggiungono altri 200 milioni di risorse comunitarie per temi come ricerca, sviluppo e digitale. Il professor Polinori, invece, si è concentrato sull’università e sul bisogno di rendere la ricerca e l’istruzione un punto strategico per il futuro: "Ogni anno oltre mille dottori di ricerca lasciano l’Italia. È un flusso che va interrotto, perché sono investimenti regalati all’estero e sottratti al futuro del Paese".

Giovanni Landi