Perugia e Terni ’unite’ Ospedali, si cambia: basta reparti-doppioni Restano le due Aziende

Sanità, presentata la riorganizzazione delle Strutture complesse. Le alte specialità si troveranno soltanto in uno dei due nosocomi. Serve prima l’ok del Ministero, poi via a tutti i mutamenti previsti.

Perugia e Terni ’unite’  Ospedali, si cambia:  basta reparti-doppioni  Restano le due Aziende

Perugia e Terni ’unite’ Ospedali, si cambia: basta reparti-doppioni Restano le due Aziende

Si dovrà attendere il ministero della Sanità per l’approvazione, dopo l’invio che sarà fatto nei prossimi giorni, poi a seguire arriveranno i relativi atti amministrativi, e così la riorganizzazione "integrata" delle aziende ospedaliere universitarie di Perugia e Terni potrà essere avviata. Cosa significa "integrazione"? Che non ci s"ranno più reparti "doppione" nei due ospedali, almeno per ciò che concerne la specializzazione delle varie attività delle strutture per patologia di organo, evitando dunque sovrapposizioni. Al contrario ci si baserà sulle specializzazioni per aree di intervento e e differenziando gli interventi emergenziali da quelli programmati. Parte al "rivoluzione" che sarà difficile e complessa. E non indolore. Ma la pistola dello starter adesso è carica. Cosa succederà in realtà da qui a qualche anno? Ad esempio nella Clinica Materno infantile la terapia intensiva neonatale sarà solo a Perugia, così come l’oncoematolgia pediatrica. Oppure la Chirurgia della mano sarà soltanto a Terni, quella plastica solo a Perugia. Per le alte e altissime specializzazioni insomma, ci sarà solo un reparto tra i due ospedali, mentre per gli altri interventi (a iniziare dall’emergenza urgenza), le strutture saranno mantenute.

Ognuna delle due Aziende ospedaliere manterrà la direzione sanitaria e quella amministrativa. Secondo Regione e Ateneo saranno organizzate "al meglio" sia il settore emergenzaurgenza, sia quello programmatico "portando così benefici" anche sul fronte dell’abbattimento delle liste d’attesa. I pazienti all’interno delle aziende saranno presi in carico dalla struttura in modo che ogni azione necessaria sia programmata.

I tempi? La prossima settimana il documento sarà trasmesso al ministero della Sanità e sarà il direttore regionale, Massimo D’Angelo, a recarsi a Roma cercando di ottenere quanto prima il via libera. A quel punto si comincerà con la riorganizzazione, a iniziare proprio dalla nomina definitiva dei primari, evitando il ricorso assiduo ai facenti funzione o ad interim, programmando anticipatamente concorsi e assunzioni in base anche ai pensionamenti. Insomma, di buona volontà ce n’è molta, ma nessuno ha la bacchetta magica e soprattutto la manovra genererà inevitabili tensioni politiche e sanitarie.

Michele Nucci