REDAZIONE UMBRIA

Perseguita la ex e la minaccia Stalker nei guai

L’uomo aveva persino affisso manifesti in giro nei quali dichiarava il suo amore per la ragazza

Telefonate, minacce e persino manifesti affissi in giro nei quali dichiarava il suo amore per lei. Un’altra vicenda di stalking in Altotevere tra un ragazzo e la sua ex, una vicenda che ora finisce con l’emissione del divieto di avvicinamento nei confronti di lui, ritenuto responsabile di perseguitare la ex compagna da circa un anno. La donna, stanca ed impaurita dalle continue persecuzioni messe in atto dall’uomo, aveva presentato alcune denunce al commissariato di polizia di Città di Castello e in certe occasioni era stata costretta a richiedere l’intervento delle pattuglie.

L’ex fidanzato intimoriva la donna con appostamenti continui sotto la sua abitazione, decine e decine di chiamate telefoniche e numerosi messaggi, arrivando anche ad affiggere dei cartelli sui muri, sugli spazi pubblicitari, con frasi d’amore nostalgiche che la riguardavano. Nel mese di dicembre, per attirare la sua attenzione il ragazzo aveva tentato anche il suicidio, fatto per il quale era intervenuta una pattuglia degli agenti di polizia del commissariato.

L’uomo anche in quella circostanza richiedeva di voler vedere la donna, minacciando in caso contrario di farla finita. Nonostante questo episodio, l’ex fidanzato non ha mai cessato gli atti persecutori nei confronti di lei che, esasperata, ha sporto ulteriori denunce. La vicenda è finita sui tavoli dell’autorità giudiziaria che dopo la valutazione degli elementi raccolti, emetteva la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, eseguita nei giorni scorsi dal personale della Squadra Anticrimine. Ancora gli agenti di polizia, ma stavolta della Squadra Volante in questi giorni, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, hanno fermato e controllato un ragazzo nei pressi della stazione ferroviaria di Città di Castello. Il giovane, di minore età, a seguito dei controlli è risultato essersi allontanato da una comunità del posto.

Gli accertamenti di polizia hanno fatto emergere che il ragazzo era stato affidato in regime di misura cautelare, a seguito della condanna per reati contro il patrimonio, nella comunità per minori situata nel Comune tifernate dalla quale poi era evaso nella giornata precedente. Su disposizione della competente autorità giudiziaria il giovane è stato riaffidato e collocato nuovamente alla struttura per minori dalla quale era scappato.