Zaytsev, lo ’zar’ del volley: "Questa non è la guerra dei russi"

Lo spoletino prende posizione. Anche la Sir Safety Perugia. e la Bartoccini: "No War"

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di Daniele Cervino

Cresciuto tra Italia e Russia, Ivan Zaytsev si schiera con il popolo ucraino: "Quello che sta succedendo è terrificante, sono con chi protesta contro il conflitto". L’asso del volley, in forza alla Cucine Lube Civitanova, da sempre soprannominato lo "zar" per via delle sue origini russe, ha preso posizione mettendoci la faccia. Lui, figlio del pallavolista sovietico campione olimpico Vjaceslav Zaytsev e della nuotatrice Irina Pozdnjakova, è nato a Spoleto ma ha vissuto l’infanzia in giro per l’Europa e in Russia. A 7 anni ha iniziato a praticare la pallavolo a San Pietroburgo, quindi ha trascorso un anno a Belgorod prima di trasferirsi in Italia quando aveva dieci anni. Il papà Vjaceslav ha giocato nel Marconi Volley Spoleto e nel Città di Castello, vestito la maglia dell’Unione Sovietica e allenato la nazionale. "Ho il Dna russo che mi scorre nelle vene. Entrambi i miei genitori vivono lì, peraltro mio padre in una città a 30 km dal confine con l’Ucraina. Ci sentiamo spesso, mi aggiorna su ciò che accade - ha raccontato l’opposto, ospite di ‘Otto e mezzo’ su LA7 - Credo che questo sentimento di chi non vuole la guerra sia molto più diffuso di quanto si pensi. Il popolo russo è nazionalista ed orgoglioso, come lo sono io per i miei nonni che hanno combattuto nella Seconda guerra mondiale per liberarci dal nazismo. Non è la guerra dei russi". Zaytsev si è soffermato anche sulle sanzioni del mondo dello sport. "Credo che quando c’è di mezzo una guerra non possono esserci vincitori. Noi sportivi non possiamo concepire un conflitto armato né voltarci dall’altra parte come se questo non fosse da condannare".

Tutto il mondo del volley ha detto "no" alla guerra. Come le ragazze della Bartoccini Perugia, che sono scese in campo contro il conflitto, mostrando un tatuaggio sul braccio: "No War". Come la Sir Safety Perugia, dopo la bella vittoria a Vibo Valentia. In squadra, c’è il talento ucraino Oleh Plotnytskyi: "Mi sento demoralizzato, tutta la mia famiglia è in Ucraina - ha detto -. Il giorno che mi ha svegliato una telefonata di mia moglie, la quale mi diceva che la guerra era cominciata, non potevo crederci". Intanto la Cev ha escluso le formazioni russe dalle competizioni europee. La Sir nei prossimi giorni avrebbe dovuto sfidare lo Zenit San Pietroburgo nel doppio confronto dei quarti di Champions.