di Roberto Pace
Una passeggiata in centro storico per incontrare il sindaco, il medico, il farmacista, il parroco, il barbiere, figure che, storicamente, fanno opinione sul momento magico dell’Orvietana Calcio, prima in classifica in Eccellenza. Il primo cittadino Roberta Tardani, romanista di fede, confessa che quando si parla di calcio e della Roma diventa addirittura faziosa. Ma sull’Orvietana ha idee diverse: "E’ già da un po’ di tempo che, tra i vari impegni istituzionali, avrei voluto andare allo stadio Muzi per vedere l’Orvietana. Non sono scaramantica ma ora conoscendo la scaramanzia degli sportivi e vedendo questa sequenza ininterrotta di vittorie in casa, preferisco seguire da lontano i risultati dei biancorossi sperando che continuino a esaltare i tifosi. Tutti quanti confidiamo che possano arrivare le soddisfazioni che dopo tante delusioni meritano la società, la squadra e soprattutto la città ma adesso godiamoci il momento. Spesso lo sport e in particolare il calcio è lo specchio dei momenti che attraversa una città e se oggi Orvieto è tornata a essere viva, vitale, dopo anni di depressione, lasciateci pensare che questo rinnovato entusiasmo e orgoglio di essere Orvieto abbia influenzato anche la squadra".
Pochi passi oltre la piazza ed eccoci in Vicolo Pecorelli, nell’ambulatorio del dottor Stefano Biagioli, medico apprezzato, altrettanto negli anni di Presidenza all’Orvieto Basket: "Quando una squadra vince, qualunque sia la disciplina, per la città che rappresenta è comunque un fatto positivo. Più si riesce a salire in alto, più se ne parla, magari di un Orvieto vincente, maggiore è la considerazione accreditata a una città posta ai margini di tre regioni che mi piace descrivere quale “colonia d’oltremare”, senza rapporti privilegiati con nessuna delle tre. Soffriamo di “sindrome dell’abbandono” e un’Orvietana che primeggia contribuisce a migliorare la stima verso tutta la città". La passeggiata prosegue per Corso Cavour, fino alla Torre del Moro, nell’omonima farmacia diretta da Andrea Bonifazi, sempre attento a ciò che accade sulla Rupe: "Quanto di bello sta facendo l’Orvietana è frutto di una programmazione, il cui merito va ascritto alla Società. Molti giocatori arrivano direttamente dal settore giovanile, se, nell’attuale primato c’è qualcosa di fortunoso va bene egualmente, altrettanto per la città che potrà essere ricordata quale luogo dove gli investimenti vanno a buon fine. Se n’è accorta la Welcare Industries, grande Società con la quale ho intrattenuto rapporti di lavoro, azienda Europea la cui base è a Orvieto, oggi sponsor ufficiale. Mi auguro sia arrivato il momento per andare allo stadio con tutta la famiglia". In Piazza Ascanio Vitozzi troviamo Marcello Meffi, acconciatore in voga ed ex arbitro di calcio: "Che la nostra squadra si trovi al primo posto lo considero un “valore aggiunto” e motivo d’orgoglio. In questo momento di ripartenza, con tante difficoltà da superare, per Orvieto, un’Orvietana ai vertici, significa anche speranza per un domani migliore per noi tutti".
Dinanzi al portale della chiesa di S. Andrea c’aspetta don Luca Conticelli, il parroco, indeciso se anteporre l’Orvietana o il Perugia al primo posto nel cuore: "La parte che più mi piace, per il ruolo che ricopro, è quella del rapporto con i giocatori. Quando si vince mando messaggi e loro rispondono, come fanno altrettanto se li chiami in causa per risolvere un problema o per momenti di solidarietà. Con loro non si parla solo di calcio ma anche di altre parti della vita, quali il lavoro e la famiglia. Molti hanno studiato e continuano, sono dotati di grande sensibilità. Come quella dimostrata verso una bambina di Gubbio, bisognosa di tante cure, per la quale si sono impegnati e continuano a farlo. Si trovano bene e ne parlano altrettanto della città che li ospita e anche tale aspetto mi sembra importante".
A Sferracavallo, porta della zona industriale, si trovano gli uffici del presidente dell’Orvietana, Roberto Biagioli: "Dico subito al sindaco di venire tranquilla allo stadio. Comunque vada la partita avrà la mia “protezione”. Scherzi a parte, oltre al primo cittadino, ringrazio tutti gli altri, i cui pareri, non massificati, offrono spunti interessanti e indicatori che siamo sulla strada giusta e ciò ci dà coraggio. Saluto Don Luca, fra i più fedeli appassionati e dico, con un po’ d’orgoglio che anche i numeri ci danno ragione se è vero che abbiamo raddoppiato i sostenitori che ci seguono allo stadio e i tanti che vengono in trasferta. E penso anche io che la squadra dia una piccola spinta alla nostra economia. Noto, con piacere, sia stato toccato il tasto dei nostri ragazzi promossi in prima squadra. Iniziano in molti, alcuni si perdono ma credo che, sotto l’aspetto del sociale stiamo svolgendo egregiamente il nostro compito. Chiedo solo qualche attenzione in più da parte di chi c’osserva dall’alto degli scranni, non solo comunali. Il calcio, come tutto lo sport dilettantistico, merita rispetto".