Neonato con lesioni alla testa: incubo shaking

Il giovane padre indagato. La procura nomina l’esperta di “Sindrome del bambino scosso“, la professoressa Anna Aprile

Ospedale

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Perugia, 10 febbraio 2020 -  Un bimbo di appena un mese in ospedale con lesioni ipossiche ischemiche e emorragiche alla testa e nessun segno esterno che possa giustificare quella compromissione. In ospedale scatta l’incubo che si tratti di un caso di “shaking“. La 'sindrome del bambino scosso' che rappresenta la prima causa di maltrattamento nei bambini piccolissimi, spesso neonati. Ma che può essere commessa anche praticamente involontariamente dai genitori o da chi è deputato a prendersi cura del piccolo. L’episodio, sul quale la procura della Repubblica, sta cercando di fare luce accade ad Assisi l’11 novembre scorso quando, in seguito ad un malessere del piccolo, genitori portano il piccolo in ospedale, al Santa Maria della Misericordia. Sembra che il padre lo abbia scosso, forse vedendo che il piccolo non respirava bene, come aveva visto fare alla moglie. E’ il Santa Maria della Misericordia che avverte la magistratura. La Sezione di polizia giudiziaria, delegata, acquisisce le dichiarazioni di padre, madre del piccolo e di altri testimoni, oltre che le cartelle cliniche.  

E adesso, nell’ambito dell’indagine a carico del padre del bambino, accusato di lesioni personali colpose aggravate – difeso dall’avvocato Fabrizio Schettini –, il pubblico ministero Massimo Casucci ha incaricato la maggior esperta italiana, la professoressa Anna Aprile, di svolgere una consulenza tecnica. L’incarico formale è stato affidato alla professoressa dell’Università di Padova (che proprio a Perugia nel 2007 eseguì gli accertamenti sulla piccola Maria Geusa) lo scorso 24 gennaio. Il magistrato ha chiesto all’esperta di accertare, esaminata la documentazione clinica e, eventualmente visitando il neonato, la natura, la durata e l’entità delle lesioni sofferte dal neonato, la loro compatibilità con le manovre poste in essere dal padre. Il pm chiede anche se abbiano avuto un qualche ruolo le condotte di terzi, come ad esempio i sanitari che hanno avuto in cura il neonato. La professoressa Aprile dovrà anche evidenziare eventuali profili di colpa o di responsabilità professionale. Al piccolo il tribunale per i minorenni ha nominato un tutore che, a sua volta, ha incaricato l’avvocato Giuseppe Alfì. Le operazioni peritali inizieranno il prossimo 18 febbraio. Entro sessanta giorni il consulente della procura spiegherà cos’è accaduto al piccolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA