Il cinema umbro sbarca alla Mostra di Venezia

Riflettori sull’Associazione dei Mestieri. Ma c’è amarezza per il disinteresse delle istituzioni verso il territorio

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Il cinema umbro sbarca alla Mostra di Venezia. E all’orgoglio per i risultati raggiunti e i riconoscimenti nazionali unisce l’amarezza e la preoccupazione per il disinteresse delle istituzioni locali. Sono tante le testimonianze arrivate nell’evento ’’Senza nulla volere’’ che domenica si è tenuto al Lido, nel prestigioso spazio dell’Hollywood Communication Lounge: a organizzarlo l’Associazione dei Mestieri del Cinema Umbri, la più vasta rete di cineasti del territorio con oltre 100 soci di tutti i reparti di produzione, che rappresenta la regione all’interno della Rci, la Rete Nazionale del Cinema Indipendente. Tanti i progetti presentati al Lido, con l’attrice folignate Eleonora Pieroni, madrina del Made in Italy a New York e, tra i tanti, il giovane videomaker perugino Guglielmo Sergio, il delegato della Rci, il produttore Paolo Teta con ’’Generazione di fenomeni’’, esordio di Alessio Di Cosimo, girato in Umbria con molte maestranze umbre. Cuore pulsante la proiezione del teaser di "Senza Nulla Volere", sulla nascita del Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio: una coproduzione tra Studio Lumière e Mediterranea Productions che ha coinvolto troupe e attori umbri (Diletta Cappannini, Lucrezia Calzoni, Giulia Gianfelice, Irene Antonucci, Riccardo Berrettoni, Mauro Silvestrini, Alfiero Toppetti, Valeria Ciangottini) con la partecipazione di Barbara Bacci e Nini Salerno e riprese al termine dei lavori di restauro del teatro.

Un investimento – si è sottolineato all’unisono – possibile solo attraverso la presenza di tanti professionisti umbri, di tutti i reparti. "Siamo di nuovo alla Mostra del Cinema – ha sottolineato Federico Menichelli, regista e presidente dell’Associazione – grazie all’ennesimo grande lavoro di squadra. Questo è un progetto simbolico e un messaggio delle forze professionali umbre alle istituzioni regionali: stiamo promuovendo il cinema umbro da soli, sulle nostre forze. E’ arrivata l’ora di un accordo.

Il controsenso del distacco tra istituzioni e territorio è sotto gli occhi del cinema nazionale". Rilancia Matilde Pennacchi, produttrice e presidente dello Studio Lumière, che ha già supportato tre produzioni approvate dal Bando Film Fund, su tutte "Dante di Pupi Avati. "Con la Film Commission resta un cordiale rapporto di rispetto e di amicizia, ma visti i tanti fondi mai spesi per gli umbri, ma sempre e solo all’esterno, dobbiamo necessariamente andare avanti con le nostre forze".

E’ una linea che unisce tutti, dal regista Enrico Bellani con il teaser "Umbria, una pittura in movimento" ("Ci si aspetta un chiaro e formale segno di convenzione con la Film Commission") a Walter Balducci, direttore della fotografia di Montone: "Come molti di noi, lavoro a Roma per mancanza di attenzione in Umbria, ritengo la mancanza di risposte da parte delle istituzioni quantomeno inspiegabile" titolo L’Umbria a Venezia Cinema tra luci e ombre

Sofia Coletti