
Il ministro Alessandro Giuli, a cui si rivolge il sindacalista della Fistel Cisl Umbria, Ricardo Maria Gradassi
Editoria in crisi? Un’idea di soluzione arriva dall’Umbria e più in particolare da Castel Ritaldi. A scrivere direttamente al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è il cavaliere Riccardo Maria Gradassi, membro del consiglio generale della categoria sindacale Fistel-Cisl Umbria. La lettera per conoscenza è inviata anche ai sottosegretari del Mic, Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi, ed illustra una proposta per aumentare le vendite di “Libri di Varia“ (romanzi, saggi, poesia). Gradassi ricorda che "nel primo trimestre del 2025 la vendita di questo genere di libri ha registrato un forte calo del 3,4% con una perdita di quasi 12 milioni di euro in valore generata dalla flessione delle copie vendute (condizione confermata anche al Salone Internazionale del Libro di Torino 2025). Il sindacalista umbro considera il "Libro di Varia" in formato cartaceo una "tradizione storica" ed un vero "dono d’amore per la mente ed il cuore", da tutelare in quanto veicolo di conoscenza che apre la mente e stimola l’immaginazione", quindi consiglia di "aiutare" autori e case editrici tramite un sistema di marketing “sperimentale“ ed innovativo". "Chi pubblica in Italia “Libri di Varia“ – spiega Gradassi - deve essere considerato a tutti gli effetti un “Mecenate della Cultura“ potendo beneficiare, come nell’Art-Bonus governativo, di un credito d’imposta pari al 65% rispetto ad un massimo di importo che delibererà l’esecutivo o il legislatore e che l’autore o casa editrice potrà “investire“ tramite marketing pubblicitario nelle librerie presenti fisicamente in tutto il territorio nazionale potendo collocare locandine e/o espositori personalizzati per libri, oppure nelle librerie on line del territorio nazionale, tramite banner pubblicitari nei siti delle stesse librerie on line". Una operazione che ridarebbe slancio all’editoria italiana, soprattutto quella medio-piccola. "Nella nostra penisola – conclude il rappresentante della Cisl - c’è volontà di leggere (lo si vede dai numerosi siti di lettura ed informazione che vengono visitati on line tutti i giorni) ed il “Libro di Varia“ non può avere flessioni così inconsuete e rischiose per le case editrici con rischio anche dell’occupazione". Fiducioso in una risposta da parte del ministero della Cultura, Riccardo Maria Gradassi rimane a disposizione "per eventuali maggiori dettagli rispetto alla proposta".