Sindacati preoccupati per la sorte della Cassa di Risparmio che il Mediocredito Centrale ha messo in vendita. Il pacchetto di controllo della banca, pari all’85 % delle quote sociali, è infatti sul mercato e già ci sono interessamenti da parte di importanti istituti di credito per rilevarlo. Cambiamenti imminenti, dunque, che tuttavia non fanno dormire sonni tranquilli ai sindacati di categoria, Fabi, First e Fisac. "La Cassa ed i suoi lavoratori hanno una lunga e travagliata storia alle spalle dalla quale sono usciti sempre a testa alta, mantenendo ottimi rapporti con la clientela, con le famiglie, con le imprese e con il territorio, il tutto a dispetto delle scelte, a volte addirittura scellerate, operate dalla proprietà della banca – dicono i rappresentanti dei lavoratori-, lavoreremo quindi affinché questo patrimonio umano e professionale, realizzato e mantenuto grazie ai sacrifici dei dipendenti, non sia svilito o peggio disperso all’esito delle prossime ed assai probabili vicende societarie che dovessero interessare la nostra Cassa". Dalle sigle arriva poi un appello alla Fondazione Cro, socio di minoranza della Cassa di Risparmio, ma anche alle istituzioni "affinché siano al nostro fianco nel tutelare tale ricchezza che appartiene alla collettività orvietana e non solo; a tal proposito annunciamo che nei prossimi giorni avanzeremo la richiesta di essere ricevuti dal sindaco di Orvieto, dalla presidente della Regione e dal presidente della Fondazione Cro". La quota di controllo della banca che è in vendita ha un valore di circa 55 milioni . La gestione del Mediocredito ha consentito di migliorare l’andamento dell’istituto dopo una lunga parentesi in cui la proprietà espressa dalla Banca Popolare di Bari aveva fatto registrare andamenti critici. Il bilancio dello scorso anno si è infatti chiuso con una crescita degli impieghi pari al 4,5%.
Cla.Lat.