E’ il giorno del falò delle bollette. L’Umbria che produce si ribella

I costi esorbitanti di energia, gas e materie prime mettono a repentaglio l’economia dell’intera regione

Perugia, 5 settembre 2022 - Falò delle bollette (le fotocopie) oggi 5 settembre nelle piazze di dodici località dell’Umbria. L’iniziativa lanciata da Confcommercio Umbria intende lanciare un grido d’allarme sull’’impatto delle bollette, dagli importi clamorosi a cominciare da quelli dell’energia, sulle attività di tutti i settori commerciali. Anche gli imprenditori di Terni uniranno la loro voce ai colleghi di tutta l’Umbria per protestare contro il caro bollette che li sta letteralmente mettendo in ginocchio.

All’insegna dello slogan “Non spegnete l’Italia, non spegnete il futuro“, alle 11 imprenditori non solo del terziario ma di tutti i settori si ritrovano davanti alla Prefettura in viale della Stazione a Terni ,esponendo cartelli con gli aumenti esorbitanti delle bollette.

Alle 11.30 ogni territorio sarà in collegamento con la conferenza stampa di sintesi che si svolgerà a Perugia, con testimonianze in diretta degli imprenditori. La protesta proseguirà poi con lo spegnimento delle luci delle vetrine e delle insegne nelle ore notturne, dalle 20 di oggi fino a venerdì. Il presidente di Confcommercio Terni, Stefano Lupi, incontrerà il prefetto al quale rappresenterà le ragioni della protesta. Saranno presenti anche il sindaco Leonardo Latini e la presidente della Provincia, Laura Pernazza. "Non possiamo assistere inermi di fronte alle imprese che a breve si troveranno costrette a chiudere - afferma Lupi-, l’iniziativa è finalizzata a rendere evidente al Governo, alle Istituzioni ed all’opinione pubblica l’insostenibilità dei rincari energetici per le attività e la criticità della situazione sul piano economico e sociale anche nel nostro territorio. Per questo chiediamo la necessaria attenzione ed interventi urgenti e rilevanti, in grado di ristorare i conti economici delle imprese"

E’ c’ è il rischio che anche il settore della ceramica "possa fermarsi" a causa dell’aumento del costo del gas, con bollette raddoppiate. A rilanciare l’allarme è Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, uno dei principali centri umbri per questo ambito produttivo.

"Occorre mettere un tetto al prezzo, come prima immediata misura per salvare il settore della ceramica artistica tradizionale - sottolinea Toniaccini –.I costi energetici stanno erodendo i guadagni e mandano fuori mercato le aziende locali. "Le bollette del gas sono più che raddoppiate, con l’incidenza media del costo del gas su un pezzo che è 10 volte superiore, rispetto al passato; e, in alcuni casi, i fornitori di gas chiedono addirittura un cospicuo anticipo. Non solo. Gli aumenti riguardano anche le materie prime". A Terni, dopo la fermata estiva dello stabilimento, l’attività dell’area a caldo dell’Acciaieria è ripresa con una sola linea a caldo su due, proprio per contenere l’aumento dei costi.