’Appalti malati’, gli indagati salgono a dieci

Corruzione e turbativa d’asta per il prolungamento delle opere di pulizia negli ospedali. Nel mirino Servizi Associati e manager pubblici

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Salgono a dieci – tra manager pubblici e privati e dirigenti – gli indagati nell’ambito di ’Appalti malati’, l’inchiesta madre sulla sanità svolta dalla procura di Perugia sull’affidamento delle gare per i servizi di pulizia all’Azienda ospedaliera e all’Asl 1 e sulle relative proroghe degli appalti.

Mercoledì il Nucleo di polizia economica della Guardia di finanza aveva perquisito e sequestrato materiale cartaceo e informatico negli uffici dell’Asl 1 e, in particolare nella postazione di Patrizia Valentinucci (Responsabile igiene sanitaria e outsorcing tecnico), e in quelli della Servizi Associati e di Lucio Scarponi. Ieri invece con la nomina dei consulenti tecnici del pm sono emersi nomi nuovi nell’indagine per corruzione, turbativa d’asta e frode nelle forniture. Si tratta ancora di posizioni al vaglio della magistratura che sta eseguendo i riscontri im merito.

Oltre a Reno Vitali (già dipendente della Cooperativa, dimessosi in seguito a un’indagine interna) e agli ex direttori Maurizio Valorosi e Emilio Duca compaiono anche i dirigenti del Santa Maria della Misericordia Roberto Ambrogi e Serena Zenzeri ma anche Roberto Bacchetta e Carlo Nicastro.

In particolare – secondo i pm Paolo Abbritti e Mario Formisano – Scarponi, in qualità di amministratore della Cooperativa avrebbe assunto i figli della Valentinucci in cambio della collaborazione della dirigente per redigere il capitolato della gara indetta da Umbria Salute scarl "favorendo l’assegnazione prima e le reiterate proproghe poi dell’affidamento dei servizi di pulizia e sanificazione".

A parlare dell’episodio agli inquirenti nel dicembre del 2019 è stata la allora compagna di Vitali – dipendente della Servizi prima del licenziamento nel 2018 – che ha riferito che la Valentinucci avrebbe predisposto il capitolato tecnico di gara insieme allo stesso Vitali, collaborando poi anche con Scarponi alla redazione del progetto".

I pm addebitano alla dirigente anche i presunti mancati controlli sull’effettuazione delle pulizie delle vetrate dell’Ellisse.

Analoghe le contestazioni emerse per la Zenzeri che "a fronte dell’assunzione del proprio figlio avrebbe avallato la proroga tecnica del servizio di pulizie della Servizi Associati per 36 mesi (quando il massimo è di 6) per 19 milioni e 281mila euro "a discapito delle concorrenti cui è stato impedito - è scritto – di partecipare alla prevista procedura negoziata". Quest’ultima infatti scatta dopo la fine dell’appalto e in attesa che venga indetta una nuova gara di evidenza pubblica, ora in corso. Zenzeri inoltre – sempre stando all’accusa – avrebbe disposto autonomamente una variazione del contratto in essere con la Servizi a decorrere dal 2015 riconoscendo un incremento di 142mila euro rispetto al canone annuo precedente".

Sia per l’Asl 1 che per l’Azienda ospedaliera la procura ritiene siano state concesse proroghe illegittime – fino al contratto ponte stipulato solo nel 2020 – alla Cooperativa che aveva vinto gli appalti nel 2008 per la durata di cinque anni. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giancarlo Viti, Francesco Falcinelli, Francesco Crisi, Flavio Grassini, Luca Gentili. Luciano Ghirga e Valerio Collesi.

Erika Pontini