SOFIA COLETTI
Cosa Fare

Cambio Festival, musica di frontiera

Torna la singolare manifestazione nel Castello medievale di Palazzo di Assisi

Solis Quartet con Aquino e Brugnano

Assisi, 26 luglio 2016 - Lo scenario, incantato e quasi sospeso dal tempo, è quello del Castello medievale dei Figli di Cambio, a Palazzo di Assisi. Per tre giorni, da giovedì a sabato, si anima a festa con concerti, mostre e installazioni d’arte, cene e aperitivi con prodotti tipici, dj-set fino a tarda notte, grazie al «Cambio Festival», piccola grande manifestazione che si prepara alla sua 17° edizione.  «La nostra formula punta su tre ingredienti decisivi, che trasformano il Castello in un posto unico, ricco di intensità, magia e intimità, con il pubblico a diretto contatto con gli artisti» racconta Francesco Raspa, presidente dell’associazione culturale «Ponte Levatoio» che organizza la kermesse. Quali sono gli assi nella manica del Cambio Festival? «Il primo è sicuramente la buona musica, etnica, di ricerca e sperimentazione. In questi anni abbiamo sempre presentato concerti speciali, progetti inediti, anteprime». Gli altri due ingredienti? «La voglia di fare qualcosa di bello, che possa restare nel tempo. E poi l’impegno continui, che si protrae per tutto l’anno, Non chiediamo finanziamenti pubblici, siamo un’associazione culturale, con tante professionalità alle spalle». Passiamo al programma di questa edizione. Il primo concerto? «E’ giovedì, con Daniele di Bonaventura, virtuoso del bandoneon, reduce dallo strepitoso concerto di Umbria Jazz con Paolo Fresu. Qui si presenta con un un progetto in anteprima, ‘Band’Uniòn’ (foto piccola), con Marcello Peghin, chitarra 10 corde, Felice Del Gaudio, contrabbasso e Alfredo Laviano, percussioni. Un quartetto tra musica etnica, jazz e improvvisazioni». E venerdì cosa andrà in scena? «Rocco De Rosa con lo ‘Steam Quartet’ che arriva a Palazzo di Assisi dopo l’anteprima al parco della Musica di Roma. Lui è un celebre autore di colonne sonore e le sue sonorità più tipiche Rosa si intrecciano e dialogano con quelle barocche e classiche del quartetto d’archi». L’ultimo concerto, sabato? «E’ un progetto sperimentale, ’Vesevus’ con il Solis String Quartet (foto grande), quartetto d’archi di grande rigore e raffinatezza che incontra la tromba di Luca Aquino e la batteria di Gianluca Brugnano. Tutte e tre i concerti iniziano alle 21.45». Però ogni sera si parte prima? «Si perché dalle 20 il Castello si anima con il punto ristoro nella piazzetta piccola, per cenare con prodotti tipici e vini tutti made in Assisi, mentre dopo i concerti si prosegue con tre dj-set e la possibilità di incontrare i musicisti, di parlare con loro». E’ l’arte cosa c’entra? «Come di consueto, tutti i vicoli si impreziosiscono con mostre e installazioni. Quest’anno ci sono quattro artisti con le loro opere, Daniele Bianchi, Chiara Dionigi, Francesco Gullà e Francesco Rondoni. Per un castello davvero tutto da vivere...»