SILVIA ANGELICI
Umbria

In volo per soccorrere un uomo caduto da cavallo: per il Nibbio è la missione numero 100

Il paziente è stato trasportato in ospedale a Perugia con l’elisoccorso. Il bilancio da marzo: più di un intervento al giorno. A bordo anche gli speleologi

Il servizio di Elisoccorso

Il servizio di Elisoccorso

Perugia, 24 maggio 2024 - Per il Nibbio è il volo numero cento. Ieri il servizio di Elisoccorso regionale è decollato in direzione Spoleto per soccorrere un uomo di 60 anni caduto da cavallo, che aveva riportato gravi ferite. L’uomo è stato trasportato in ospedale a Perugia. 

La prima missione di salvataggio del Nibbio è scattata il 3 marzo scorso. Più di un intervento al giorno, 78 dei quali conclusi a buon fine e 22 annullati causa condizioni metereologiche avverse oppure per intervento immediato dei soccorsi via terra e quindi non più necessario.

Delle 100 missioni 75 sono state effettuate nella provincia di Perugia e 25 in quella di Terni. Dei 78 soccorsi conclusi a buon fine, 66 sono interventi di soccorso primari e 12 secondari che riguardano il trasporto sanitario di pazienti ricoverati da un ospedale all’altro, 6 dei quali fuori Umbria. Nel dettaglio, spiega il dottor Francesco Borgognoni, direttore della Centrale unica regionale del 118: “Abbiamo soccorso con Nibbio 33 pazienti traumatologici, 41 con patologie mediche, 2 pazienti ustionati e 2 annegamenti. Tra questi abbiamo avuto solo 5 bambini. Sono state 15 le missioni in zone impervie attivando la procedura di salvataggio speciale con il verricello, discesa e salita della barella e del doppio soccorritore, oppure la discesa dei sanitari in hovering. Tale manovra speciale – continua Borgognoni – consiste nello stazionamento in volo dell’elicottero e prevede l’appoggio a terra di un solo pattino. Questa tecnica di volo viene utilizzata solo in particolari situazioni e quando non è possibile eseguirne altre. La manovra comporta elevati rischi, soprattutto nella discesa e nel recupero di persone”.

Squadra affiatata: alle missioni di soccorso collabora attivamente anche il personale tecnico del Soccorso Alpino Speleologico Umbria, presente a bordo. “Ogni missione speciale viene fatta sotto la supervisione del tecnico di elisoccorso – spiega Matteo Moriconi presidente SASU Umbria – e ogni membro dell’equipaggio ha un ruolo ben definito. Quando si è in volo il team leader è il pilota che ha la competenza aeronautica e la responsabilità del volo, una volta sbarcato l’equipaggio, la responsabilità passa al tecnico Sasu che si occupa della sicurezza a terra del medico, dell’infermiere e del paziente, mentre per la gestione sanitaria, il caposquadra è il medico che viene costantemente coadiuvato dall’infermiere".