
Occupazione, ombre all’orizzonte. Assunzioni col freno a mano . Il turismo si muove con prudenza
Avviamenti al lavoro di laureati col lanternino, prudenza nell’assumere personale nel settore del turismo e nello stesso tempo difficoltà delle aziende a reperire le figure professionali cercate. I nuovi dati del Sistema Informativo Excelsior fotografano una andamento occupazionale altalenante. Le imprese umbre che infatti prevedono nuove chiamate sono pari al 15% del totale, meno del 18% della media nazionale. Le tre figure più richieste concentrano il 66% delle entrate complessive messe in cantiere dalle aziende.
I dati: in Umbria a giugno 2024 le imprese prevedono di effettuare 5mila 560 avviamenti al lavoro, rispetto ai 5mila 850 dello stesso mese del 2023 (-300, -5,1%) e ai 6mila 160 del 2022. Una contrazione su base annua delle assunzioni, quella prevista in Umbria, decisamente superiore sia al dato italiano (-0,32%), sia a quello del Centro (-1,5%), dove il cuore verde d’Italia registra a giugno l’andamento peggiore (Toscana +0,4%), Marche -2,9%, Lazio -2,2%).
Se l’orizzonte si allunga al trimestre estivo giugno-agosto, le assunzioni previste dalle imprese in Umbria sono 15mila 460, rispetto alle 15mila 730 dello stesso trimestre 2023 (-270 avviamenti al lavoro, -1,7%). Nel trimestre, inoltre, l’Umbria si muove in controtendenza rispetto sia al dato nazionale (+1%), sia a quello del Centro (+0,2%), che registrano il segno più. Ma nel trimestre estivo le previsioni di assunzioni in Umbria da parte delle imprese non sono, a differenza del singolo mese di giugno, le più basse tra le altre tre regioni del Centro: a fronte del -1,7% della nostra regione, infatti, fanno peggio le Marche (-2,3%), mentre Toscana (+0,5%) e Lazio (+1%) mostrano un incremento degli avviamenti. Da evidenziare che, comunque, nel trimestre giugno-agosto 2024 le assunzioni in Umbria, se calano rispetto allo stesso periodo 2023, sono superiori nei confronti del 2022 (15mila 480 contro 15mila 400). I profili richiesti: nel 35% dei casi operai specializzati e conduttori di impianti, 33% professioni commerciali e dei servizi, 14% profili generici, 11% dirigenti, specialisti e tecnici, 7% impiegati.
Silvia Angelici