Da Fond. Einaudi proposta per reintrodurre immunità parlamentare

E' stata presentata stamane in Cassazione

E' stata presentata stamane in Cassazione

E' stata presentata stamane in Cassazione

La Fondazione Luigi Einaudi, i Radicali Italiani, il magazine online "L'Europeista" e altri movimenti civici hanno presentato questa mattina, presso la Corte di Cassazione, la proposta di legge di iniziativa popolare per reintrodurre l'immunità parlamentare, istituto che venne riformato nel 1993 dopo Tangentopoli.

Nel testo, i proponenti chiedono di ripristinare l'articolo 68 della Costituzione nella sua versione originaria. "I nostri padri costituenti hanno voluto l'articolo 68 non per consentire ai parlamentari di tutelare amici e colleghi di partito, ma perché effettivamente vi era, come vi è tuttora, la necessità di un riequilibrio tra i poteri dello Stato", ha detto il presidente della Fondazione Einaudi, Giuseppe Benedetto. "Per questo, quella che avviamo oggi è per noi una battaglia culturale. Siamo convinti di raggiungere in poco tempo l'obiettivo delle 50mila firme".

Insieme a Benedetto, erano presenti in Cassazione i promotori dell'iniziativa Andrea Cangini, Matteo Hallissey, Angelica Albi, Filippo Blengino, Sergio Boccadutri, Stefano Capponi, Lucrezia Conti, Andrea Davola, Piercamillo Falasca, Nicola Galati, Andrea Germanà, Alberto Marchetti, Carmelo Palma, Bianca Piscolla, Emanuela Pistoia, Pietro Zanardi.

"Nel '93 la classe politica di allora per pura vigliaccheria, non c'è altra spiegazione, abrogò l'immunità parlamentare nella speranza di sedare la bestia dell'antipolitica e le procure di Mani Pulite", ha sostenuto il segretario generale della Fondazione Einaudi, Cangini, "naturalmente non ottenendo né l'una né l'altra cosa. La Fondazione Einaudi propone di reintrodurre quell'istituto per ripristinare la libertà e la funzionalità del Parlamento. Un referendum servirebbe ad avviare nel Paese un dibattito sul senso e sul valore delle istituzioni, istituzioni di cui l'attuale ceto politico sembra non avere più l'orgoglio e dunque neanche il coraggio per difenderle".