Roma, 15 luglio 2025 – La Russia usa "armi chimiche" contro le truppe ucraine e gli attacchi si stanno "intensificando". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari Esteri. "È sorprendente ma dall'inizio dell'invasione ci sono stati oltre 9 mila casi di attacchi con armi chimiche proibite, lo dicono i servizi di intelligence di Olanda e Germania e il fatto che stiano aumentando è preoccupante, vuole che Kiev si arrenda", ha aggiunto.

Kallas ha espresso il suo disappunto e anche la sua sorpresa, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri, questo pomeriggio a Bruxelles, per il mancato accordo dei Ventisette sul diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l'aggressione all'Ucraina. L'accordo sul pacchetto, per il quale è necessaria l'unanimità, non è stato conseguito a causa dell'opposizione della Slovacchia. "L'Ue è pronta ad approvare uno dei suoi pacchetti di sanzioni più severi contro la Russia. E sono davvero dispiaciuta - ha detto Kallas - che non abbiamo raggiunto l'accordo su questo pacchetto oggi, ma devo dire che ci siamo andati molto vicini. Per rassicurare la Slovacchia", che si oppone a una delle nuove sanzioni previste, lo stop totale delle importazioni di gas russo, "la Commissione ha dato ciò che chiedeva. Ora la palla è nel campo della Slovacchia, devono saperlo. Sono già passati due mesi" da quando è stata avanzata la proposta del pacchetto.
"Le sanzioni - ha ricordato l'Alta Rappresentante - sono necessarie per privare la Russia dei mezzi per combattere questa guerra. E l'Unione europea continuerà ad aumentarne i costi per fermare la sua aggressione". Riguardo a quello che accadrà ora, Kallas ha ribadito che i negoziati tra Ue e Slovacchia, "sono in corso da un bel po' di tempo", e che "la presidente della Commissione ha anche inviato una lettera al primo ministro della Slovacchia, ribadendo che stavano davvero affrontando le preoccupazioni che avevano. E finora sembrava tutto a posto. Quindi, - ha osservato - non so cosa sia successo nel frattempo. Probabilmente qualcosa che ha che fare con la politica interna" della Slovacchia.