
La Fiorentina a Marassi
Giampaolo Marchini
Firenze, 10 febbraio 2016 - UN CICLO di ferro terribile e determinante. I viola dalla sfida di domenica con l’Inter fino al 4 marzo (Roma-Fiorentina) avranno una serie di partite che decideranno le sorti non solo in campionato, ma anche in Europa League. Niente di strano, si dirà, ma a un’analisi più attenta ci sono alcuni aspetti del calendario della Fiorentina che decisamente stonano. Pochi giorni per recuperare e smaltire le tossine anche di trasferte impegnative e ravvicinate.
Subito la prima anomalia si manifesta in questo turno di campioanto, spezzettato in maniera inusuale. Si inizia domani con Lazio-Verona e si chiude proprio domenica sera con la sfida del «Franchi’» Proprio i laziali avranno addirittura una settimana per prepararsi alla sfida con il Galatasaray di Europa League.
I VIOLA, invece, torneranno in campo – giovedì 18 febbraio – per la gara con il Tottenham tre giorni dopo l’incrocio pericoloso con i nerazzurri di Mancini. Attenzione anche alla Roma che in campionatò andrà a Carpi questo venerdì, per poi calarsi nella Champions (c’è il Real Madrid) con 5 giorni di stacco tra un impegno e l’altro. E la Fiorentina? Continua il tour del force: domenica 21 trasferta a Bergamo e giovedì il ritorno – in Inghilterra – contro il Tottenham. Il trend continua anche nei giorni successivi, visto che rientrati da Londra i viola avranno davanti a loro un’altra big come il Napoli (lunedì 29). Per non farsi mancare niente anche la trasferta a Roma venerdì 4 marzo.
NON È LA PRIMA volta che accade, ma mai per un periodo così lungo. E già in tempi non sospetti fu lo stesso Sousa ad accendere i riflettori su questo ‘poco rispetto’ nei confronti della Fiorentina. Soddisfazione, certo, per essere una squadra ‘cercata’ dalla televisioni, ma un certo malumore per non avere la possibilità di smaltire le tossine dell’incontro precedente.
A CHIUSURA di questo ragionamento va fatta un’ulteriore aggiunta. La Fiorentina, considerati i suoi ultimi trascorsi in Europa, è quella che negli ultimi anni ha contribuito in maniera maggiore a incrementare il rancking delle italiane a livello europeo. Forse una maggiore attenzione non guasterebbe da parte di chi è chiamato a stilare anticipi e posticipi.