Investimenti e fiducia "La Toscana è pronta a vincere il confronto dello sviluppo sostenibile"

Il governatore Eugenio Giani: "Abbiamo saputo limitare i contraccolpi delle tensioni internazionali. Bene l’occupazione: aumenta la domanda di lavoro stabile. E i fondi Pnrr rappresentanto un’occasione straordinaria".

Investimenti e fiducia  "La Toscana è pronta  a vincere il confronto  dello sviluppo sostenibile"

Investimenti e fiducia "La Toscana è pronta a vincere il confronto dello sviluppo sostenibile"

di Luigi Caroppo

FIRENZE

Presidente Giani, nonostante gli indicatori economici parlino di stagnazione il Pil della Toscana, secondo l’Irpet, è destinato a crescere nei prossimi anni.

"Nel 2022 anche l’economia toscana ha subìto una frenata, ma si è caratterizzata per vitalità superiore alla media nazionale. I riflessi negativi della pandemia erano stati superati brillantemente, poi è arrivato il conflitto in Ucraina. Ciò nonostante la produzione è aumentata del 3,4% nei primi 9 mesi rispetto allo stesso periodo del 2021 e i livelli occupazionali non solo hanno superato quelli dell’anno prima, ma anche quelli pre-pandemia, con un +4,6% nel periodo gennaio-ottobre e un +6,5% rispetto al 2019. Ad aumentare è stata soprattutto la domanda di lavoro stabile: tra gennaio-ottobre le trasformazioni da lavoro a termine a lavoro stabile sono state 45mila, il valore più alto dal 2019. Riguardo al Pil, le stime Irpet 2022 indicano un +3,9% contro il +3,5% nazionale, un valore inferiore alle attese elaborate prima dello scoppio della guerra, ma comunque maggiore di quanto l’evoluzione delle vicende internazionali facesse immaginare a metà anno, grazie alla crescita dei consumi interni e degli investimenti fissi lordi. La stima 2023 indica un +0,6% (+0,4% per l’Italia) e un aumento nel biennio 2024 e 2025 rispettivamente dell’1,3 e dell’1,2%".

Il mercato gode anche delle conseguenze degli investimenti pubblici, che la Toscana sfrutta al massimo.

"Per il settennato 2021-27 a disposizione della Toscana ci saranno poco più di 3,3 mld di euro di fondi europei, più di 6 mld di Pnrr fino al 2026 oltre a risorse dirette dello Stato e del bilancio regionale. La Toscana è stata una delle prime Regioni italiane a vedersi approvare i propri programmi cofinanziati da fondi europei: gli uffici regionali hanno lavorato bene e in modo rapido. Buona parte di queste risorse, circa il 25%, saranno messe prossimamente a bando per supportare gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese toscane in ricerca e sviluppo, per incentivare la propensione a innovare e ad adattarsi al mutamento dell’economia e dei mercati internazionali".

E poi c’è la sfida del Pnrr. Cinquemila progetti per sei miliardi di investimenti. Una rivoluzione.

"Sì, una rivoluzione. Le risorse arrivate ammontano a 6,2 miliardi, gran parte dei quali, 5, viene dall’Europa. In Toscana oggi 4.983 progetti hanno un titolo esecutivo di realizzazione e dovranno essere finiti nel 2026. Alcuni sono notissimi, come ad esempio la tramvia dalla stazione Leopolda a Campi Bisenzio. Unica regione in Italia, abbiamo un sito che riporta in maniera completa e aggiornata lo stato dell’arte del Pnrr nel nostro territorio, perché sia conoscibile da ogni cittadino, con una parte dedicata ai professionisti e alle imprese che vogliono partecipare alle gare d’appalto. Invito tutti i toscani a dare un’occhiata all’apposita sezione sulla nostra home. Il Pnrr in Toscana marcia".

Extra Pnrr l’annosa questione infrastrutture tiene ostaggio la Toscana, in primis per gli assi viari e ferroviari. E’ ottimista nello sblocco dei cantieri?

"Il rilancio degli investimenti pubblici in infrastrutture è al centro dell’azione politica regionale e stanno arrivando fatti, non solo programmi. La Regione prevede da un lato un’azione di impulso verso il Governo affinché le grandi opere di pertinenza nazionale siano completate o realizzate e dall’altro un impegno dell’amministrazione regionale nel portare avanti le opere di nostra competenza. Abbiamo fatto ripartire i lavori per il sottoattraversamento Alta Velocità di quasi 7 km a Firenze, per l’aeroporto di Pisa e Peretola con, rispettivamente, l’aerostazione per lo scalo pisano e la pista declinata di 2200 metri rispetto all’autostrada a Firenze, per la Darsena Europa a Livorno. Stiamo lavorando inoltre al Corridoio Tirrenico tra Grosseto e il confine toscano a Capalbio, alla Due Mari nei tratti mancanti delle province di Siena, Grosseto ed Arezzo, alla Tangenziale di Lucca, alla ferrovia pontremolese. E anche le terze corsie autostradali, da Firenze a Prato e poi fino a Pistoia, la linea Prato-Bologna anche per i collegamenti con la piattaforma logistica costiera, il raddoppio della ferrovia Pistoia-Lucca".

L’export toscano regge, il modello Pmi tiene. La Regione dice addio a Fidi e lancia la società in house Sviluppo Toscana. I benefici di questa operazione per il sostegno al credito?

"Dopo un 2021 molto positivo, era lecito attendersi uno stop delle vendite all’estero. I fatti hanno detto il contrario: nei primi 9 mesi del 2022 le esportazioni hanno segnato un +7,3% con un’ulteriore accelerazione nel terzo trimestre, fino a toccare il +8,9%. Il processo legato alla vendita di Fidi Toscana è in atto e ad inizio febbraio è iniziato il trasferimento del personale verso Sviluppo Toscana. L’operazione si è rivelata piuttosto complessa e delicata ma l’approdo finale è un potenziamento di Sviluppo Toscana".