Imprese, è il momento di spingere "Export e moda i motori del 2023"

Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana: "Nei primi nove mesi del 2022 cresciuti del 12,4%"

Imprese, è il momento di spingere  "Export e moda i motori del 2023"

Imprese, è il momento di spingere "Export e moda i motori del 2023"

Resta molta incertezza su quello che sarà il 2023 per le aziende del nostro territorio, anche se la recessione sembra, per adesso, evitata, perciò si può essere "moderatamente ottimisti". A fotografare la situazione economica fiorentina è Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze e Toscana.

Quali sono gli elementi positivi che sostengono questo moderato ottimismo?

"Intanto l’apprezzabile incremento del valore delle esportazioni dell’area metropolitana, che nei primi nove mesi del 2022 è cresciuto del 12,4 per cento rispetto allo stesso periodo 2021. In particolare, va bene il settore moda: il valore delle esportazioni in questo caso è cresciuto ancora di più, del +14,1 per cento. Si è inoltre rafforzato l’interscambio con gli Stati Uniti (+25,6% primi 9 mesi 2022 sullo stesso periodo 2021), che è diventato così il terzo Paese per esportazioni dopo Svizzera e Francia, anche a seguito del forte apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro".

Sul fronte dei prezzi energetici e delle materie prime?

"I prezzi sono ancora troppo elevati, anche se si registrano segnali di riduzione. Sotto l’aspetto delle catene del valore si registrano difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e semilavorati che arrivano dall’estero, per esempio dalla Cina: la crisi dei container c’è ancora".

Per quanto riguarda, invece, il rialzo dei tassi?

"Rappresenta anche questo un problema. Il 3 per cento è il tasso massimo che le imprese possono sostenere. Nel periodo della pandemia furono autorizzati prestiti con garanzie pubbliche, altro denaro è stato chiesto dalle imprese alle banche quando hanno dovuto fronteggiare i i rialzi fino a cinque volte dei prezzi dell’energia. Quindi al momento ci troviamo con aziende con maggiori debiti ed un maggior costo de credito".

Il mercato del lavoro?

"Dal mercato del lavoro arrivano invece segnali positivi. Gli addetti alle unità locali in Città metropolitana sono aumentati del 5,2 per cento nel quarto trimestre del 2022 rispetto allo stesso trimestre del 2021. Durante la pandemia c’era il blocco dei licenziamenti e c’era anche chi gridava al disastro nel caso si fosse tornati alla liberalizzazione. Invece non è accaduto niente, anzi, siamo in una situazione in cui le imprese vogliono assumere, ma non trovano personale. Mancano le figure più specializzate, e dobbiamo perciò lavorare sulla formazione, ma anche lavoratori comuni e questo è ascrivibile sia al calo demografico che il nostro Paese deve affrontare con serietà, sia a leggi astruse, come il reddito di cittadinanza".

Sul territorio cosa serve?

"Investire sulla formazione, sugli istituti tecnici superiori, su scuole ad hoc e naturalmente completare le infrastrutture indispensabili per la mobilità dell’area metropolitana, ovvero aeroporto, stazione dell’Alta velocità, il sistema delle tramvie. Serve inoltre che la Fi-Pi-Li diventi un’arteria che funzioni davvero, mentre sulle autostrade attorno a Firenze fortunatamente i lavori stanno procedendo abbastanza velocemente e saranno completati entro un paio di anni".

Monica Pieraccini