Una storia lunga duecento anni. Dalle ’capannule’ al cartario

Era il 24 settembre 1823 quando Maria Luisa di Borbone emanò il decreto che istituiva il Comune. Ma il primo insediamento risale all’anno 745 quando un monaco edificò la cappella in onore di San Quirico.

Era un mercoledì quel 24 settembre 1823 quando Maria Luisa di Borbone emanò il decreto che istituiva il Comune di Capannori, sebbene bisognerà attendere altri 155 anni – fino al 1978 – perché l’amministrazione trovi sede nel centro del paese, lasciando la ‘vecchia’ sede di piazza del Suffragio a Lucca.

Capannori è uno dei borghi rurali più estesi d’Italia. Negli anni Sessanta lo era davvero con i suoi quasi 160 chilometri quadrati dall’Altopiano delle Pizzorne al Compitese, fino al confine con la Provincia di Pisa; oltre 46mila abitanti, terzo Comune per grandezza demografica della Provincia.

Negli successivi alla sua nascita ha ceduto anche alcuni frazioni. Come Badia Pozzeveri, che dal 1925 fa parte di Altopascio, o Porcari, divenuto comune autonomo nel 1913.

Deve il suo nome da ‘capannule‘, le capanne tipiche della campagna lucchese costruire per riparare animali e attrezzi. D’altronde, è sempre stato un territorio profondomente legato all’agricoltura, almeno fino al boom industriale del dopoguerra legato soprattutto al cartario. Di profonda tradizione cattolica e agricola, Capannori è stato per anni un feudo Dc.

Le prime notizie storiche riguardo Capannori ci giungono a partire dall’anno 745, quando un monaco stabilitosi nel suo territorio decise di edificare una cappella in onore di San Quirico e intorno a essa si cominciarono costruire numerose abitazioni. Ben presto diventò un centro agricolo di notevole importanza per l’economia della vicina Lucca. Durante il basso medioevo i continui attacchi sferrati dai pisani e dai fiorentini, costrinsero la Repubblica di Lucca a realizzare un’importante opera di fortificazione del borgo. Nel 1313 l’esercito pisano invase Capannori, ma il condottiero lucchese Castruccio Castracani fu presto in grado di liberare il paese dal dominio del nemico.

Nel 1673 fu proclamato sede del "Commissariato delle Sei Miglia" che univa i comprensori di Capannori, Massarosa, Pescaglia e Borgo a Mozzano. Tale ruolo venne esercitato sino alla conquista di Napoleone Bonaparte, quando il commissariato venne trasferito a Lucca. In seguito al Congresso di Vienna la cittadina fece parte del Ducato di Lucca fino al 1847, anno in cui lo stato lucchese fu annesso al Granducato di Toscana.

Neglo anni ha acquisito il titolo di Città e adesso possiede un suo inno. Ed è cambiato pure lo stemma: sparita la Pantera, simbolo di Lucca.