"Turismo, centralità economica e strategica per lo sviluppo integrale del territorio"

Il presidente di Federalberghi Umbria Simone Fittuccia: "La nostra capacità attrattiva nazionale è molto cresciuta. Buoni segnali anche dall’estero" .

"Turismo, centralità economica e strategica  per lo sviluppo integrale del territorio"

"Turismo, centralità economica e strategica per lo sviluppo integrale del territorio"

"Se c’ è un punto fermo in termini economici che abbiamo ereditato dal periodo della pandemia e dal lento rientro alla normalità, questo è rappresentato dalla consapevolezza ormai diffusa a tutti i livelli, della centralità economica e strategica del turismo per lo sviluppo economico di un territorio".

Non ha dubbi Simone Fittuccia, presidente di Federalberghi Umbria al quale chiediamo: serviva una pandemia per metterlo in evidenza?

"Diciamo che la pandemia ha finalmente persuaso anche gli altri attori rispetto a questa centralità. La Regione dell’Umbria e l’assessore al Turismo Paola Agabiti, ma anche il Governo nazionale, hanno fin da subito agito sia per sostenere le imprese sia per supportare e rilanciare con forza i necessari investimenti nella comunicazione e nella promozione dell’Umbria e delle sue eccellenze turistiche e territoriali. Queste azioni, oltre ad una più generale fase di ripartenza, hanno consentito già dal 2021 e poi più significativamente nel corso del 2022, un importante e significativo rilancio del turismo e di fatto di tutta la filiera economica regionale".

Visitatori italiani o anche stranieri?

"I dati ancora non definitivi ma sostanzialmente consolidati, evidenziano una assoluta centralità della nostra offerta turistica rispetto al mercato Italiano ed alcuni importanti segnali anche rispetto al mercato internazionale, quello Europeo in prevalenza ma non soltanto quello. Ricordo che nel 2019 la consistenza del mercato internazionale verso la nostra Regione, rappresentava poco più di 13 del totale quando nello stesso anno, a livello nazionale, aveva superato il 50%. Confidiamo che nel 2023 si possa tornare, rispetto al mercato estero, alle percentuali pre-pandemia ma è evidente che nel medio e lungo periodo, l’obiettivo debba essere ancora più ambizioso".

Quali le motivazioni?

"Il mercato estero ha tendenzialmente una maggiore capacità di spesa sul territorio e indici di durata media del soggiorno proporzionalmente più lunghi. Tutti gli indicatori ci dicono infatti che attraverso un miglioramento della nostra performance turistica d queste due voci comporterebbe un incremento dell’impatto economico del settore sul pil regionale senza snaturare l’immagine consolidata in questi ultimi tempi di una regione slow, accogliente e “verde”. In questo senso abbiamo già chiesto alla Regione di spingere per riprendere importanti contatti promo-commerciali verso il mercato nord americano tradizionalmente tra i più significativi verso la nostra regione. Gli effetti positivi fin qui evidenziati, riguardano come detto tutta la filiera e quindi alla ripresa del mercato turistico ha corrisposto un rilancio delle nostre produzioni agroalimentari di qualità, una crescita delle attività commerciali e artigianali più strettamente connesse al turismo, un incremento delle attività culturali e di servizio collegate al turismo (guide turistiche, noleggi, transfer ecc)".

Come sarà il 2023?

" Le imprese del turismo approcciano con entusiasmo alla sfida di questo anno, per molti indicatori che fanno immaginare il 2023 proprio come l’anno del definitivo consolidamento della ripresa ma anche con qualche preoccupazione rispetto alle risorse umane. Qui infatti va detto che nonostante l’impegno in particolare di FederalberghiConfcommercio ad arricchire la pausa invernale di momenti e iniziative formative e seminariali, restano le preoccupazioni sul reperimento delle varie figure professionali per il picco della stagione. Abbiamo in questo senso stimolato un confronto con gli Istituti professionali e con ITS al fine di incentivare la creazione di percorsi formativi ad hoc".

Don. Mil.