
In Umbria si fa la storia. Dalla Marcia della Pace alle grandi innovazioni. Sempre da protagonisti
Taccuini e fogli sulle scrivanie. Il pennino accanto all’inchiostro. Libri su libri, appunti. Lungo Corso Vannucci, in un piccolo ufficio nel cuore di Perugia, La Nazione ha iniziato a raccontare anche l’Umbria e la sua gente. Erano gli anni del Dopoguerra. Quelli della Perugina che traslocava da Fontivegge al nuovo stabilimento di San Sisto. Della Marcia per la pace Perugia-Assisi, promossa nel 1961 dall’intellettuale antifascista Aldo Capitini, primo corteo nonviolento a favore della solidarietà dei popoli. Manifestazioni, grandi eventi e scoperte. Cronaca, cultura e sport. Abbiamo visto e descritto il nostro tempo e i suoi cambiamenti. Mantenendo sempre quel legame forte con il cuore pulsante della città. Perché La Nazione nel capoluogo ha avuto più di cinque sedi diverse, ma è rimasta sempre in centro storico. Un lungo viaggio iniziato proprio da Corso Vannucci con la cronaca affidata al marchese Ubaldo Degli Azzi, e proseguito nelle redazioni di Piazza della Repubblica fino a quella attuale di Piazza Danti. Un lungo foglio bianco, riempito ogni giorno grazie all’impegno e alla passione di tutti i giornalisti del quotidiano e dei responsabili, che si sono succeduti alla guida: Bruno Brunori, Giuseppe Mascambruno, Daniele Magrini, Roberto Di Meo, Mauro Avellini, Luciano Salvatore, Roberto Conticelli e Pier Paolo Ciuffi.
La Nazione ha visto nascere Umbria Jazz nel 1973, documentato le imprese sportive diventate favole. Come il Grifo dei Miracoli, prima squadra di calcio nella storia della serie A a non perdere mai. La consacrazione avvenne il 13 maggio 1979, quando la formazione di calcio allenata da Ilario Castagner pareggiò 2-2 a Bologna, concludendo imbattuta il campionato. Zero sconfitte in 30 giornate. Con il sogno dello scudetto che sfumò per pochi punti. Allora non c’erano computer, internet e social network. I cronisti andavano sul posto, annotavano quello che vedevano e quando i servizi erano pronti veniva confezionato il ’fuori sacco’ e consegnato all’ufficio Postale di via Fani. Di sera, affinché il materiale potesse arrivare in tempo a Firenze per andare in stampa. Poi alla Nazione Umbria arrivò la telescrivente. Tra i primi ad utilizzarla Bruno Brunori, Elio Clero Bertoldi, Mimmo Coletti e Gianfranco Ricci. E dai tasti della nuova macchina arrivò in edicola l’incontro interreligioso di Assisi, il 27 ottobre 1986, promosso da Papa Giovanni Paolo II al quale aderirono diversi capi religiosi compreso il Dalai Lama. Poi con i Pc che debuttarono in redazione, abbiamo raccontato l’orrore del ’mostro di Foligno’ ma anche la prima edizione di Eurochocolate, il Grifo di Luciano Gaucci, le inaugurazioni delle Scale mobili alla Rocca Paolina e del Minimetrò. Il nostro quotidiano intanto si era trasferito in piazza IV Novembre, di fronte alla Fontana Maggiore, all’incrocio con via Calderini. Una sede di passaggio, in attesa di quella definitiva in Piazza Danti, aperta agli inizi degli anni ’90. Da dove, ancora oggi, si porta avanti quel patto di fedeltà e stima stretto un secolo fa con i lettori.