
Con un lungo video dal titolo, in italiano, ‘Nuova vita, nove vite’ (pubblicato sui social bianconeri e su Youtube) il...
Con un lungo video dal titolo, in italiano, ‘Nuova vita, nove vite’ (pubblicato sui social bianconeri e su Youtube) il gruppo svedese, socio di maggioranza della Robur, ha ripercorso i suoi ‘primi’ sei mesi in bianconero. Partendo dalla fine, quindi in riferimento al presente, il presidente Jonas Bodin, Patrick Englund e Fredrik Dahlin hanno spiegato: "La Svezia è ormai una piccola parte di Siena. La storia, per il club, così tanto tormentato, è appena iniziata. L’obiettivo non è la proprietà in sé, ma la capacità di operare, continuare a impegnarsi per superare i momenti difficili. La volontà quella di essere responsabili e lavorare sodo. Siena adesso è la città più a sud della Svezia".
Fin dall’inizio non è stato semplice. "In molti nutrono molti dubbi sul fatto che il nostro progetto possa decollare – dicono nel video –, è una questione di fiducia: Siena, dieci anni fa, era in Serie A, poi, dopo tre fallimenti, si è ritrovata tra i dilettanti. Per questo molti sponsor hanno deciso di non essere nuovamente coinvolti. Un giorno qualcuno ha detto: ‘Se vuoi perdere soldi, devi investire in una squadra di calcio’. Il nostro sogno è dimostrare a tutti i dubbiosi che è possibile gestire un club in modo sostenibile e a lungo termine. Il calcio alla fine è semplice, bisogna vincere la domenica. Sappiamo che per rivedere tanti tifosi allo stadio ci vorrà del tempo". Il video ha mostrato il viaggio Svezia-Italia di Bodin, Englund e Dahlin, tra dubbi e speranze, quindi il momento della firma sul contratto e del trasferimento delle quote. "Il sogno di possedere una squadra di calcio – le parole degli svedesi – sta per concretizzarsi. E’ un’avventura, qualcosa di insolito, che in Svezia non succede, è una sensazione fantastica". Quindi l’arrivo a Palazzo pubblico, l’incontro con il sindaco Fabio, il vice Capitani e l’assessore Lorè e la presentazione alla stampa e ai tifosi allo stadio. "Le promesse sono state allettanti, vedi la nascita di un’Accademia, lo sviluppo del femminile. Le prime dichiarazioni sono state azzeccate, crediamo. Ai sostenitori bianconeri abbiamo spiegato di voler costruire una società forte. Comprare un club è una cosa, gestirla è più impegnativo". Allora le domande erano tante. "Quanto durerà la pazienza dei tifosi? Saremo accettati? Ci saranno sponsor? Quanti giocatori svedesi in cerca di una seconda opportunità, riusciranno a cogliere l’occasione? Il gruppo svedese e l’amministrazione della città vogliono lo stesso futuro per lo stadio?". Saranno i fatti a dare le giuste risposte.
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