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San Quirico, un affare di famiglia Mangiavacchi alla guida dal 1954

L’attuale presidente Claudio racconta il mondo giallorosso: "Abbiamo tifosi che ci seguono un caso unico tra i dilettanti"

Il calcio a San Quirico è legato indissolubilmente alla famiglia Mangiavacchi: fu infatti Arnolfo, di cui pochi giorni fa è stato celebrato l’anniversario della scomparsa nel 1999, a fondare insieme ad un gruppo di amici la società giallorossa.

"Era il lontano 1954 – ricorda l’attuale presidente Claudio, figlio di ‘Foffo’ – e prima di allora il calcio nel nostro paese era vissuto solo a livello amatoriale. Mio padre ne diventò presidente e da allora, tranne un anno, la presidenza del San Quirico è sempre stata a carico della nostra famiglia".

Un episodio di quegli anni?

"Ricordo l’appuntamento annuale con la Coppa della Fortezza a Montalcino, dove i derby erano vissuti con grande entusiasmo".

Una partita in particolare?

"Lo spareggio che si giocò contro il Grosseto a Siena nella gara di ritorno nel maggio del 1998. C’era in palio la serie D ma prevalsero i biancorossi. La passione di quelle due gare è per noi indimenticabile".

A San Quirico c’è tuttora un gran pubblico…

"Siamo seguiti da un gruppo di ragazzi giovani e meno giovani. Nel mondo del calcio dilettantistico di oggi è un caso quasi unico".

Suo fratello Michele è il vicepresidente…

"Sì, insieme a Varis Agnelli. Anche lui ha sempre portato un valido contributo alla nostra società".

Il San Quirico del futuro?

"Speriamo di poter ripartire il prima possibile e soprattutto nel migliore dei modi. Nulla sarà come prima anche per quel che riguarda gli introiti derivanti dalle sponsorizzazioni. Ci adegueremo alla situazione del momento e faremo via via il passo per quanto è lunga la gamba".

G.S.