Robur, il gruppo armeno svela la propria ‘squadra’

L’avvocato Belli, rappresentante della ‘Berkeley Capital’ scopre le carte: "Ad Andrea Grammatica sarà affidata la conduzione delle operazioni sportive"

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di Angela Gorellini

Ultime ore di attesa: nella giornata di oggi il sindaco Luigi De Mossi, dopo gli ultimi colloqui con i soggetti interessati a rilevare il titolo sportivo del Siena, dovrebbe annunciare il nome di colui a cui affiderà il calcio bianconero.

Tra le piste più accreditate, quelle di Franco Fedeli e della Berkeley Capital, la società di riferimento degli ‘armeni’. A Siena già da diverse settimane, con una dichiarata disponibilità economica, la voglia di investire sul calcio e sul territorio. Riservati, nel parlare del loro progetto sportivo. Fino a oggi. "La persona a cui nel caso sarà affidata la direzione delle operazioni sportive – spiega il rappresentante e avvocato Paolo Belli (nella foto) – è Andrea Grammatica. Una persona squisita e un professionista dal curriculum importante, pronto, in questo momento della sua carriera, a gettarsi in questo progetto ambizioso che potrebbe portarlo, insieme al Siena, molto in alto. La prospettiva d’altra parte, è quella di rimanere a Siena a lungo".

"Per quanto riguarda la squadra annuncio che sarà composta da italiani – aggiunge il legale – e che potrebbe tornare qualcuno che i senesi sarebbero ben felici di rivedere in bianconero. Una vecchia bandiera. Per quanto riguarda l’allenatore ci sono due opzioni in ballo. Con tutti abbiamo già degli accordi, ovviamente prima di mettere nero su bianco aspettiamo che ci venga detto sì".

Questo, anche per scansare le perplessità che gli armeni potessero attingere alle due società che già posseggono, l’armena Noah e la lettone Dinamo Riga, per la costruzione della rosa. "Sarebbe una follia che non è di questo mondo – ribatte Belli –. Queste sono voci messe in giro ad arte e la cosa non ci piace, semplicemente perché non è vero. Ripeto, la squadra sarà composta da italiani e sarà una bella squadra, costruita per vincere il campionato, anche con calciatori disposti a scendere di categoria, spinti dalla bontà di ciò che proponiamo. In campi al limite della praticabilità, come quelli della serie D, saremmo dei pazzi a far giocare dieci lettoni. Qua mi pare si faccia a chi la spara più grossa". "Ci fosse la possibilità di un processo di internalizzazione e non lo escludo – ha chiuso Belli – potrebbe essere semmai a senso inverso. Qualche giovane italiano potrebbe andare a farsi le ossa all’estero: l’attuale portiere del Noah è di Milano, per dire. Assicuro, mettendoci la faccia, che abbiamo le idee chiare, che non siamo degli sprovveduti e che il nostro progetto sportivo è importante, anche a livello economico, quanto e anche di più di quello sulla città".