
Le nubi scure che si sono addensate sul cielo della Robur non fanno vivere momenti sereni ai tifosi, ma neanche alla squadra. Pur nella volontà di rimanere concentrati sul campo, di chiudere al meglio la stagione, di dare il massimo per se stessi e per la maglia – come del resto è sempre successo, anche nelle fasi più delicate del campionato – è inevitabile che i bianconeri si facciano delle domande, che il loro pensiero voli anche fuori dal rettangolo verde. Le preoccupazioni ci sono e aumentano giorno per giorno: proprio per questo la Robur si aspetta, entro breve, un confronto chiaro con la proprietà. La stagione, play off o meno (Lanni e compagni sono al momento in ottava posizione, a +6 dall’undicesimo posto), sta volgendo al termine, l’interrogativo principale è cosa ne sarà del Siena. Un interrogativo condiviso tra chi la squadra la vive con passione e chi ci lavora, a diversificati livelli. Il deferimento della procura federale al Tribunale federale nazionale e la probabile penalizzazione in classifica, la possibilità che possano arrivarne altri, la presa di posizione dell’amministrazione comunale sulla questione Artemio Franchi ("Andremo avanti per inadempienza contrattuale, fino alla revoca della concessione, per tutelare la collettività" le parole dell’assessore allo Sport Paolo Benini), sono tutti segnali poco rassicuranti. Se il Siena non salderà tutte le pendenze entro giugno non potrà iscriversi al prossimo campionato. Altro che nubi, una tempesta. L’ennesima.