Robur, Fedeli è in ‘pole’ Gli armeni restano in corsa

Ore caldissime di colloqui tra gli interessati alla società e il sindaco De Mossi. La decisione finale dovrebbe comunque arrivare entro la giornata di domani.

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di Angela Gorellini

Sono ore intense per il sindaco di Siena Luigi De Mossi (nella foto), chiamato a decidere a chi affidare il futuro del calcio bianconero. Ore di telefonate e di colloqui, con i soggetti interessati all’acquisizione del titolo sportivo e di analisi della documentazione presentata per convincerlo. La sua scelta non è affatto semplice: da quella dipendono le sorti del calcio senese, cui è legata la passione di tanti cittadini. Dei sette pretendenti che si sono fatti avanti una prima scrematura c’è stata alla visione degli obblighi dettati dalla Figc (in particolare il versamento di circa 450mila euro per l’iscrizione), e dai paletti fissati dallo stesso sindaco De Mossi, per quanto tutti abbiano deciso di parlare con lui, concludendo il loro percorso. La pista calda è quella che porta all’ex presidente della Sambenedettese Franco Fedeli: con la dichiarata volontà di investire in una piazza dalla grande tradizione, vicina a Roma, dove abita, e l’assegno già pronto, l’imprenditore si fa forte della sua pluriennale esperienza nel mondo del calcio, quindi di un progetto sportivo chiaro e strutturato che potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte. Domani sarà a Siena, forse accompagnato da Luciano Moggi. Ci sono poi gli armeni che, pure loro affatto spaventati dalle incombenze economiche richieste per l’iscrizione, secondo quanto riferiscono i rappresentanti italiani, vengono a Siena per investire sul calcio e sul territorio. In città ormai da qualche mese, con la realtà Siena hanno già preso confidenza, cosa che rappresenta un vantaggio. C’è da capire semmai le coordinate del loro progetto sportivo, del quale fino a oggi hanno mantenuto riserbo. Già proprietari del Noah (serie A armena) e del Riga (una delle squadre della capitale lettone), si è capito che hanno un pool di professionisti, sia italiani che stranieri, impegnati nella costruzione degli eventuale staff tecnico e rosa. Da vedere se vogliano attingere, per quanto possibile, anche ai due club. O almeno questa è una perplessità che qualcuno, dalla piazza, ha sollevato. Ci sono anche altre possibilità in ballo, comunque: come Benedetto Mancini o come un gruppo di imprenditori e uomini di calcio provenienti da più parti di Italia (vedi altri pezzi).