La Robur è prigioniera di Montanari Triste cronaca di una fine annunciata

Il tempo scorre inesorabile senza che niente si muova concretamente in casa Acr Siena. La società resta infatti nelle mani di Emiliano Montanari (nella foto) che non pare essere minimamente intenzionato a cedere il club (lo stesso tra l’altro sostengono a Legnano) ma anzi confida di iscrivere la società regolarmente entro il 20 giugno e di notificare in quale stadio intende far giocare la ‘sua’ squadra entro il 15. Ma anche nell’ipotesi che Montanari approfondisse i contatti con i gruppi potenzialmente interessati alla società attuale e non a quella che ripartirebbe ex novo dai dilettanti (per quella resta in pole position l’ex Sambenedettese, Rieti ed Ancona Fedeli), resta una problematica ulteriore rispetto alle richieste dell’uomo che l’ha portata ancora una volta sull’orlo del baratro, ovvero le tempistiche. Sembra davvero impossibile procedere ad un passaggio di quote in così pochi giorni, sia perché si tratterebbe di effettuare una due diligence complessa data la situazione debitoria della società, sia perché le regole del calcio non permettono passaggi di consegna a ridosso dell’iscrizione. Quindi, a meno che uno dei vari gruppi reclutati (dalla Infinet?) non si palesi in maniera più che concreta e seria nelle prossime 4872 ore l’iscrizione alla prossima serie C della Robur dovrà essere tentata esclusivamente dall’ingegner Montanari e dai suoi (anche se non c’è neanche un segretario generale in sede), per poi eventualmente procedere in un secondo momento con la cessione della società.

Una situazione già avvenuta in circostanze simili nell’estate del 2016 quando Antonio Ponte iscrisse la Robur Siena al campionato per poi cedere (dopo una stucchevole battaglia legale) le quote ad Anna Durio. Le differenze rispetto a quella situazione sono però notevoli. La prima e sostanziale è che Ponte era consapevole di non avere più le risorse per andare avanti ed era pronto a cedere nonostante i diversi e surreali ripensamenti prima della firma definitiva. In questo caso Montanari invece pare faccia trapelare l’assoluta volontà di andare avanti per la sua strada nonostante la frattura con ambiente, tifosi, istituzioni e anche squadra sia sostanzialmente insanabile.

Guido De Leo