Tra i bianconeri alla festa dei Fedelissimi, acclamatissimo, Luca Cavallo. "E’ stata una serata eccezionale – ha affermato l’ex centrocampista bianconero –. M ha fatto piacere rivedere tanti amici e rivivere l’euforia della città e dei tifosi, dopo quest’anno così altalenante che hanno dovuto vivere". Accanto a lui il figlio Manuel. "Mi ha vissuto poco da calciatore, ho voluto fargli toccare con mano quello che suo papà ha provato qua". Rimasto legato ai colori della Balzana, Cavallo ha seguito il cammino della Robur. "Siena ce l’ho nel cuore – ha sottolineato – e mi dispiace vederla attraversare tante difficoltà, vederla nel limbo con davanti lo spettro del fallimento. Non riesco a capire come una città così importante non riesca a trovare la propria strada. Da fuori non è facile trovare una motivazione. I problemi sono nati, probabilmente, con l’assenza del Monte dei Paschi. E’ incredibile però che nessuno voglia investire su questa piazza". Dalle note tristi a quelle più gioiose: il genoano Cavallo ha potuto festeggiare la promozione del Grifone in serie A, guidato dall’ex tecnico del Siena Alberto Gilardino che in bianconero avrebbe meritato più fiducia e tempo. "Quando ha preso in mano la squadra non ci avrei scommesso un centesimo – ha ammesso Cavallo – e invece mi ha smentito. Ha disputato un grande campionato e se il Genoa è in serie A il grande merito è suo. Auguro alla Robur il meglio – ha poi chiuso –: Siena è forse l’unica città che mi ha dato più di quanto io abbia dato a lei. E me la porto dentro".
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