Elezioni, ballottaggio a Siena: e sarà comunque un sindaco donna

Tra due settimane la sfida sarà tra Nicoletta Fabio (centrodestra) e Anna Ferretti (centrosinistra)

Anna Ferretti (a destra) e Nicoletta Fabio

Anna Ferretti (a destra) e Nicoletta Fabio

Siena, 16 maggio 2023 – Siena sarà il primo capoluogo di provincia in Toscana ad avere un sindaco donna, in 75 anni di elezioni repubblicane.

Il 28 e 29 maggio si sfideranno per la fascia tricolore e per un mandato di 5 anni a Palazzo Pubblico, Nicoletta Fabio, 62 anni, insegnante di Lettere, candidata del centrodestra governativo, e Anna Ferretti, ex dirigente della Caritas, 70 anni, candidata del centrosinistra.

Duello speculare, un po’ più agée, di quello nazionale tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. E’ il dato più importante emerso dal primo turno delle elezioni amministrative 2023: a Siena hanno vinto i partiti e hanno perso le liste civiche.

Hanno prevalso le strategie governative classiche, le assonanze con Palazzo Chigi e Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale, rispetto al voto sulla persona, all’amico, al civico che si conosce.

Quando a votare vanno poco più di 27.600 elettori, pari al 63,8% degli aventi diritto, ed è il dato più alto a livello nazionale, significa che nessuno è riuscito a portare alle urne i giovani, i diciottenni che dovrebbero essere eccitati per la loro prima volta, gli sfiduciati, gli anti tutto, gli astensionisti che restano il primo partito a livello nazionale.

Mentre i dati ufficiali arrivavano al ralenty, erano gli scrutini raccolti dai vari comitati elettorali a riassumere il trend 4 ore prima che fosse ufficializzato dal Viminale e dal Comune. Nicoletta Fabio ha preso più voti, è davanti con il 30,3% dei consensi.

Anna Ferretti segue a 800 voti di distanza, al 28,9%, Fabio Pacciani, candidato del Polo Civico Siena, è terzo al 22,8%. Staccatissimo, Massimo Castagnini, il candidato civico della continuità con la giunta De Mossi, quarto con il 7,65%. Poco più giù Emanuele Montomoli, candidato di se stesso, con il 7,2%.

Restano gli spiccioli di voti per Elena Boldrini (1,45%), Alessandro Bisogni (1,39%) e Roberto Bozzi (1%). Non entreranno in consiglio comunale gli ultimi tre candidati sindaco. Confermando che né per i 5Stelle, né per Siena Popolare, né per i calendiani di Azione c’è un consenso sufficiente per entrare nei consessi istituzionali.

Restano voti di opinione, ma se non riesci a portare nuovi elettori alle urne, la calamita dei partiti e delle liste civiche più strutturate rastrella quasi tutto l’elettorato. Le percentuali di Massimo Castagnini e Emanuele Montomoli sono diversissime come lettura.

La strategia di Castagnini di essere l’ago della bilancia al ballottaggio non è riuscita: il voto di ieri ha archiviato l’amministrazione De Mossi, con annessi e connessi. Mentre per Montomoli potrebbero aprirsi più spazi nei confronti per il secondo turno. Dando per scontato, però, che dei 10 che andranno alle opposizioni, in caso di mancati apparentamenti, Castagnini e Montomoli rischiano di essere gli unici eletti delle loro liste. Con Pacciani che dovrebbe prendere 3 o 4 consiglieri, e il resto andrebbe alla coalizione che perderà il ballottaggio.

Primo degli esclusi, il Polo Civico di Fabio Pacciani. Che è stato il primo ad ammettere la sconfitta, quando i siti ufficiali erano fermi a 3 sezioni su 50. E’ convinto che terrà unita la coalizione di 7 liste, questo è il suo auspicio e sarà il punto di partenza della riunione di oggi. Ma con due consiglieri eletti e Per Siena a vincere il confronto con le altre, il collante potrà reggere non troppo a lungo senza apparentamenti, criptici o palesi che siano.

Anna Ferretti è arrivata seconda al primo giro. Dovrà trovare i voti che le mancano per la reconquista del Comune, cercare di attirare gli elettori esclusi, del Polo Civico di Pacciani, o di Castagnini e Montomoli. Dando per difficile un apparentamento puro, con divisione dei consiglieri, restano ampi margini per dialoghi e trattative sulla futura governance della città.

Infine Nicoletta Fabio, la vincitrice del primo turno, sprinter alla quale hanno tirato la volata sette o otto ministri, con tanto di incontro e foto assieme alla premier Giorgia Meloni. Nelle due settimane in vista del ballottaggio non è esclusa una tappa senese della presidente del consiglio. Ma per ora siamo ai titoli di testa di un’altra partita.