Zanardi, resta grave la situazione neurologica. La sua handbike sotto esame

Un informatico e un ingegnere: saranno due i consulenti tecnici che la Procura di Siena si appresta a nominare per condurre le perizie sull'incidente in cui è rimasto ferito Alex Zanardi

Alex Zanardi

Alex Zanardi

Siena, 25 giugno 2020 - Sono stazionarie le condizioni del paraciclista Alex Zanardi, che da venerdi' scorso è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del policlinico universitario delle Scotte. Secondo quanto si apprende, non ci sono variazioni sostanziali dei parametri cardiocircolatori e metabolici, mentre resta grave la situazione neurologica. La prossima settimana la squadra di medici che sta seguendo Zanardi dovrebbe decidere di farlo uscire dal coma farmacologico e valutare la sua situazione dopo il risveglio. Non ci saranno bollettini medici fin quando non ci saranno variazioni sullo stato di salute dell'atleta

Per quanto riguarda invece il fronte delle indagini la procura di Siena nominerà, come consulenti tecnici, un perito informatico e un ingegnere. Lo riferisce l'Adnkronos. Il loro compito sarà quello di condurre le perizie sulle cause e la dinamica dell'incidente. L'ingegnere dovrà esaminare handbike H5 di Zanardi per chiarire la causa della perdita di controllo del mezzo in curva da parte dell'ex pilota di Formula 1, appena prima di schiantarsi contro il tir che sopraggiungeva in direzione opposta. Il consulente tecnico dovrà verificare il possibile cedimento di una ruota, circostanza riferita da alcuni testimoni. Il perito dovrà anche accertare la compatibilità della bici del campione paralimpico con le norme del codice della strada, un dettaglio che, comunque, sarebbe già stato confermato dallo staff del progetto Obiettivo 3, che ha organizzato la staffetta Obiettivo Tricolore durante la quale è rimasto gravemente ferito il campione paralimpico.

Per cercare di accertare a quale velocità andasse Zanardi al momento dell'incidente, è stato sequestrato nei giorni scorsi il ciclocomputer montato sulla bici di Marcello Bartolozzi, 66 anni, architetto di Sinalunga, appassionato di ciclismo, testimone oculare dell'incidente, che seguiva a ruota il campione bolognese. Bartolozzi è stato sentito lungamente dai magistrati lunedì scorso: è stato lui il primo a soccorrere Zanardi. Il ciclocomputer di Bartolozzi sarà esaminato da un informatico.

Gli interrogatori disposti dalla Procura sono quasi terminati, resterebbe solo pochi dettagli da precisare: sono state ascoltate in totale finora una decina di persone, tutti considerati testimoni, in particolare i vigili urbani che fecero da 'scorta di cortesia' alla staffetta di ciclisti disabili, per ricostruire l'argomento della circolazione stradale e soprattutto capire perché il traffico non fu fermato. E' stato accertato che nessuna comunicazione ufficiale è stata inviata alla questura di Siena per segnalare l'evento. La Procura intende ascoltare anche la moglie di Alex Zanardi, Daniela Manni, che faceva parte della comitiva della staffetta il giorno in cui si è verificato l'incidente. Secondo quanto si è appreso, non c'è ancora una data fissata.

I magistrati senesi hanno a disposizione anche il filmato girato da Alessandro Maestrini, il videomaker di Perugia, sentito ieri pomeriggio come testimone, che ha ripreso la sequenza dell'incidente. La procura senese dovrebbe nominare a breve anche un altro perito per accertare se le caratteristiche tecniche della handbike di Zanardi sono compatibili con il suo impiego in strade normali come quelle del comune di Pienza, dove e' accaduto l'incidente, o se, invece, dev'essere utilizzata in appositi circuiti per gare sportive. Il perito, inoltre, dovra' accertare se il mezzo, in materiale in fibra di carbonio, abbia avuto un problema alla ruota sinistra, un cedimento come hanno ipotizzato alcuni testimoni.

Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio: "Alex, esempio per i pazienti" 

"Alex ha gia' dato dimostrazione della sua forza. Adesso sta affrontando una nuova condizione critica. L'unico atteggiamento possibile e' sperare in un'evoluzione positiva degli avvenimenti e nella buona sorte, con una grande fiducia nell'abilita' dei dottori. Quando ho saputo dell'incidente ho provato dolore e rabbia immensi". A parlare e' Angelo Andretta, direttore del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio. Il rapporto tra Alex e la struttura bolognese ha radici lontane, nel 2001, quando l'atleta e' stato accolto a Budrio per la riabilitazione dopo il terribile incidente sul circuito di Lausitzring, in Germania. "Alex scelse di rivolgersi a noi perche' siamo un centro di eccellenza: il trattamento protesico e' un patto anche di fiducia tra assistito e tecnici che prosegue nel tempo, e' naturale che porti alla nascita di una relazione che vada oltre il rapporto tra medico e paziente. È quello che e' successo qui da noi: Alex ha instaurato un rapporto sincero di amicizia con alcuni dei nostri tecnici, qualcuno lavora ancora qui". Il rapporto tra il campione e il Centro Protesi si e' rinnovato ulteriormente quando Zanardi ha scelto di diventare un paraciclista: "Da sempre Inail vive e promuove l'attivita' sportiva come strumento cruciale di riabilitazione e reinserimento sociale: tra i primi a comprendere questo intreccio, il professor Maglio, praticamente il padre dello sport per le persone con disabilita'. Negli anni abbiamo intessuto un rapporto profondissimo con il Comitato italiano paralimpico e con i suoi atleti. Lo sport per noi e' un tassello imprescindibile, si tratti di agonismo o di passione amatoriale".