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Siena, vaccini Covid: l’effetto Cina fa flop. Un over 60 su due è senza quarta dose

Fra gli aventi diritto la fascia meno protetta è fra i 60 e i 69 anni, solo un terzo dei senesi è coperto

Quarta dose

Siena, 7 gennaio 2023 - "Mi preoccupano gli over 65 senza quarta dose". Il messaggio lo ha spedito chiaro e forte pochi giorni fa l’infettivologo Matteo Bassetti. Prima di lui era arrivato anche il monito da Roma con la circolare del ministero della Salute pubblicata il 31 dicembre che indica alcune delle azioni da mettere in atto in caso di "peggioramento della situazione epidemiologica" legata all’esplosione dei casi in corso in Cina dove, dal 26 dicembre al 1 gennaio secondo le stime Oms, si è verificato un aumento del 45% dei casi e del 48% dei decessi.

L’effetto Cina però a Siena non ha fatto registrare corsa alle vaccinazioni, soprattutto alla quarta dose, lo scudo utile per tutte le persone a partire dai 60 anni e per i soggetti considerati fragili, anche sopra i 12 anni di età. Nel territorio della nostra Asl risulta coperto soltanto il 54% della platea di aventi diritto, in pratica soltanto un over 60 (o un fragile) su due. Un numero che diventa ancora più esiguo in due classi di età critiche come quella compresa fra i 60 e i 69 anni e quella fra i 70 e i 79 anni. In entrambe le fasce la percentuale di copertura scende al 30% per la prima (con circa 7.110 vaccinati) e al 48% per la seconda (con 10.749 vaccinati).

Le cose vanno un po’ meglio fra gli 80 e gli 89 anni con il 61% dei residenti coperti dalla quarta dose fino al picco del 65% per gli ultra novantenni. Dai numeri, fatto salvo per chi ha contratto il Covid da meno di 90 giorni, si evince che per molte persone il 2022 è passato quasi in bianco dal punto di vista delle vaccinazioni.

Il numero senese va a braccetto con quelli del resto dell’Asl Sud Est dove la media degli over 60 vaccinati è del 53%: in pratica di una platea di 209.131 persone interessate, soltanto 110mila hanno fatto il richiamo con le formulazioni bivalenti di vaccini a mRNA, aggiornati contro le varianti del virus ultimamente più diffuse. Tra queste, probabilmente, anche la Gryphon che sta imperversando in Cina, ma che resta comunque una sottovariante Omicron, di cui dunque la nostra memoria immunitaria è a conoscenza.

Intanto il numero di pazienti ricoverati nell’area Covid delle Scotte resta stabile fra i 40 (tanti erano ieri) e i 44 (mercoledì scorso). Di loro due si trovano in terapia intensiva, 10 nel setting di media intensità e 28 in degenza ordinaria.

Da lunedì, sempre alle Scotte, i decessi registrati sono stati due, in entrambi i casi si tratta di persone con più di 80 anni.