REDAZIONE SIENA

"Una donna piangeva Le persone sono provate"

Tanti chiedono informazioni: "Covid, caro bollette, ora il sisma: siamo stanchi". Successo della campagna di informazione ’Io non rischio’ della Protezione civile

"Una donna piangeva Le persone sono provate"

"Chiedono a chi possono rivolgersi, cosa devono fare", racconta Gaia Brilli, giovane volontaria della Pubblica assistenza che in piazza Matteotti spiega ai senesi ’assetati’ di certezze e precauzioni, come comportarsi in questa fase delicata per la città. "Una pioggia di domande ha riguardato le abitazioni. I cittadini volevano capire quali sono i punti sicuri della loro casa, cosa si intende per muri portanti e le zone nelle quali ripararsi. Consigliamo sotto il tavolo, se è di legno, se di vetro certamente no", prosegue. La campagna "Io non rischio-terremoto" per divulgare le buone pratiche della protezione civile in caso di sisma ieri ha avuto un enorme successo, grazie anche alla collaborazione di Anpas, Regione Toscana, Invg e ’ReLuis’ e al volontariato di Protezione civile della provincia di Siena, rappresentato dal coordinatore Ezio Sabatini. "Più pericoloso uscire subito che stare in casa, ci possono essere dei crolli", aggiunge la madre di Gaia, Angela Maselli, anche lei volontaria. C’è anche chi si mette a piangere chiedendo informazioni. "La gente è scossa, impaurita – prosegue –, fortunatamente non è abituata a situazioni come l’attuale sebbene non si debba dimenticare che l’Italia è un Paese altamente sismico".

Non c’è differenza di età: si avvicinano ai volontari sia giovani che persone anziane a cui si spiega che è utile mettere un borsone in auto con acqua, coperta e medicinali, specialmente nel caso delle persone anziane. "Un’altra domanda frequente è dove dirigersi una volta usciti di casa, le persone non sanno come muoversi. C’è un piano di protezione civile del Comune di Siena a cui basta rivolgersi per chiedere dove convergere in base alla propria zona di residenza". Ci sono tanti bambini piccoli intorno ai banchi di ’Io non rischio’ in piazza Matteotti con i genitori. "Soprattutto desideriamo capire ed essere rassicurati se siano giusti gli accorgimenti da noi adottati", spiega una coppia. A cui consigliano come fissare al muro portante l’armadio affinché non venga giù, ma anche di togliere oggetti e cose messi nelle parti alte, anche magari sopra i mobili stessi. "Non ne possiamo più – aggiunge la giovane madre – perché è tutta un’emergenza: prima il covid, poi il caro vita e bollette, adesso il terremoto. Siamo davvero stanchi".

Laura Valdesi