Truffa, assolto un professore. 'Fine dell’odissea durata sei anni'

L'avvocato Rossi: "Il professor Liguoro potrà continuare serenamente e da uomo innocente a svolgere a testa alta il lavoro che ha sempre amato"

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Abbadia San Salvatore, Siena 2 ottobre 2020 - «Sei anni di agonia. E’ stata fatta finalmente chiarezza. Il professor Ciro Liguoro potrà continuare serenamente e da uomo innocente a svolgere a testa alta quel lavoro che ha sempre amato", commenta a caldo l’avvocato Guido Rossi che insieme al professor Agostino De Caro, del foro di Campobasso, difendevano il docente che vive ad Abbadia San Salvatore. E che era accusato di truffa e falso ideologico. Il giudice Spina l’ha assolto ieri con formula piena perché i fatti non sussistono. Stessa richiesta era stata formulata dal pm.  

A far finire il professore sotto processo, secondo quanto tratteggiato dalla procura, l’aver fatto false dichiarazioni relativamente al suo stato di salute. In particolare sulla effettiva valenza invalidante dei problemi che aveva lamentato. Così facendo avrebbe indotto il medico del servizio sanitario a redigere un attestato di malattia che la procura, appunto, riteneva ideologicamente falso. Sul banco dei testimoni ieri anche il dottore che ha invece ribadito di non essere stato tratto in inganno. I problemi di salute esistevano. Documentazione medica da cui emergeva che Liguoro era afflitto da una patologia tale da renderlo inabile al lavoro per periodo determinato. E che il docente aveva presentato all’Istituto scolastico per ottenere il relativo congedo, poi concesso. Ma l’uomo aveva partecipato ad una manifestazione sindacale. Era scattata la segnalazione e l’inchiesta dei carabinieri. E’ emerso però che il certificato non era falso, i problemi c’erano davvero. Soprattutto non aveva l’obbligo di reperibilità e per le patologie di cui soffriva era consigliabile muoversi. Laura Valdesi