Trovato morto, il ‘film’ delle ultime ore

Importante il racconto del 29enne di Vescovado che ha dato l’allarme e che presenta una ferita alla testa. Gli atti ieri sul tavolo del pm .

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La villetta è ancora sotto sequestro. Avvolta nel silenzio. Qualcuno passa davanti, a piedi, e getta uno sguardo al giardino e alla porta della casa dove domenica mattina è stato trovato morto un senese di 34 anni. Nessuno si ferma a parlare e a commentare una vicenda che ha scosso il paese. Perché la proprietaria e il figlio che abitano in via Leccino, sono conosciuti e benvoluti. Il giovane, 29 anni, si trova ancora ricoverato alle Scotte. Sta meglio. E si sta lentamente riprendendo dallo choc e da quella notte su cui si sta appuntando l’attenzione dei carabinieri. Il giovane era l’unica persona che si trovava nell’abitazione quando sono arrivati i soccorsi che, stando a quanto emerge, ha chiamato lui stesso. Tra l’altro, presenta una ferita alla testa, comunque non grave. Certo i militari che stanno investigando, coordinati dal pm Daniele Rosa che ieri in tarda mattinata ha ricevuto gli atti dell’inchiesta, gli hanno chiesto come se l’è procurata. Nessun segno particolare invece sul corpo del 34enne deceduto.

Una morte, quella di M.M., che si era allontanato da un centro di recupero nel Pistoiese, che sembra legata alla pista della droga anche, appunto, per i trascorsi legati all’uso di stupefacenti. Resta quella prioritaria seguita dagli uomini del nucleo investigativo e della compagnia di Montalcino che domenica sono intervenuti quando il 118, giunto sul posto, ha compreso il dramma e li ha attivati. Ma ovviamente non si esclude nulla fino a che non sarà sul tavolo del pm il riscontro dell’autopsia inizialmente prevista per oggi.

Importante, poi, il sopralluogo nella villetta, al primo piano dove si trovava il corpo senza vita del 34enne senese. Ma c’è anche il livello superiore da controllare. Probabile dunque che i carabinieri possano tornare in via Leccino. Certo è invece che la casa resta sotto sequestro. Qui viveva il 29enne con la madre che era rimasta lontana da casa un paio di giorni. Ignara di quella festa a base di droga che si sarebbe svolta nella notte fra sabato e domenica all’interno e che sarebbe sfociata in tragedia.

Quando è iniziato il raduno? Chi ha portato lo stupefacente? Di che tipo era e quanto? Interrogativi a cui dare una risposta in attesa di avere la conferma che a provocare la morte sia stata, come ad ora si ipotizza, un’overdose. Nulla viene trascurato in queste ore anche se si lavora nel massimo riserbo cercando di riavvolgere il nastro dei movimenti della vittima, dei suoi spostamenti. Si tenta di capire i contatti che può avere avuto da quando si è allontanato dal centro di recupero fino ad arrivare al party risultato per lui fatale.

La.Valde.

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