Poggibonsi, bulli in azione sul treno per la scuola

La denuncia di una madre: "Gli studenti più grandi vessano i quattordicenni. E gli adulti non intervengono"

Ancora bulli in azione sui treni che portano gli studenti a scuola

Ancora bulli in azione sui treni che portano gli studenti a scuola

Poggibonsi, 18 ottobre 2020 - Episodi di bullismo sui treni che portano ogni giorno i ragazzi a scuola. Gli studenti più grandi delle superiori hanno comportamenti vessatori nei confronti dei quattordicenni. Episodi non nuovi e situazioni che si sono ripetute nel corso del tempo, sulla base di quanto rilevato. Stavolta il delicato re scenario non passa sotto silenzio. La madre di un adolescente, residente a Poggibonsi, ha deciso di rivolgersi a La Nazione per evidenziare un quadro tutt’altro che confortante: "Il fatto che tali vicende si siano verificate nel passato e in più circostanze – osserva – non significa che debbano essere considerate normali. Siamo in presenza di episodi di sopraffazione nei confronti dei più piccoli, che manifestano ai genitori la volontà di prendere il pullman al mattino, anziché il treno, per recarsi a lezione negli istituti senesi che frequentano. Sì, perché le questioni sono emerse in particolare sul convoglio in partenza dalla stazione di Poggibonsi alle 7,29 e diretto a Siena. Nei viaggi di ritorno, invece, non risultano problematiche del genere. Forse per una diversificazione degli orari di uscita tra le varie classi".

Un dato balza agli occhi, al di là degli atteggiamenti prevaricatori per i quali è richiesta la massima attenzione: "I passeggeri adulti, di fronte a simili eventi – spiega ancora la signora – non intervengono. Si girano dall’altra parte. Minimizzano, lasciano stare. E questo è ancora più grave. Si dovrebbe notare la differenza tra uno scherzo e qualcosa di più pesante, come una condotta intimidatoria nei riguardi di bersagli deboli. E anche tra i ragazzi stessi non si riscontra una gran propensione a parlare di ciò che accade, probabilmente per il timore di ritorsioni".

Qual è allora l’obiettivo da raggiungere? "Oltre ai controlli – risponde, in conclusione – serve a mio giudizio una maggiore informazione da parte delle forze dell’ordine. Iniziative per accrescere il senso di sicurezza a beneficio dei giovanissimi utenti dei mezzi di trasporto, affinché possano sentirsi più protetti da certi pericoli durante il tragitto per la scuola". Uno strumento per contenere il diffondersi di determinati fenomeni è YouPol, la app della Polizia di Stato creata per segnalare gli atti di bullismo, oltre allo spaccio di stupefacenti e alla violenza in ambito domestico.