"Tanti tamponi causano difficoltà logistiche"

Contagi in rialzo e tanti studenti da sottoporre a test. Il direttore del dipartimento di prevenzione Asl: "Solo oggi ne saranno fatti 308"

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"A Siena i contagi sono in rialzo, ci sono alcuni indicatori più rilevanti, ma direi che la tendenza è coerente con la situazione toscana e nazionale". Giorgio Briganti, direttore Dipartimento di prevenzione dell’Asl Sud Est, non parla di quarta ondata Covid, ma l’impennata dei contagi è innegabile.

Direttore perché accade questo, visto che siamo all’85% di vaccinati?

Il vaccino non preserva del tutto dal contagio e dalla positività, anche se il virus ha una minore diffusione. Ma il fatto che a sei mesi dal primo ciclo ora si possa effettuare la terza dose, significa che c’è necessità di rinforzare la risposta anticorpale.

E’ la pandemia dei no vax?

La circolazione virale avviene sicuramente in misura maggiore tra i non vaccinati, ma soprattutto cresce notevolmente tra questi la percentuale di chi è costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale e ancora di più di chi finisce in terapia intensiva.

Tanti contagi riguardano i giovani, non solo under 12 (non vaccinati). Vero?

In realtà dipende da dove si sviluppano i focolai. A Siena in questo momento ci sono molti casi alle scuole superiori, situazione che non si verifica nelle stesse proporzioni nelle altre due province. Quindi il collegamento diretto non è con l’età, ma con la presenza di focolai. Se i ragazzi fossero tutti vaccinati, la situazione sarebbe migliore. E sarebbe fondamentale non dimenticare di indossare le mascherine.

Colpa della mobilità senza limitazioni?

Oggi facciamo una vita pressoché normale, prendiamo autobus, treni, andiamo al ristorante. È vero che c’è un rialzo di casi, ma i numeri sono di molto inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando eravamo praticamente chiusi in casa. Sicuramente i contatti facilitano la trasmissione del virus, ma la vaccinazione della maggior parte della popolazione aiuta a limitare la diffusione.

Poi ci sono le nuove regole a scuola: la gestione sta risultando difficile?

E’ difficile per l’alto numero dei contatti da sottoporre a sorveglianza e testing, con l’effettuazione di due tamponi a cinque giorni di distanza.

Tanti tamponi e logistica non adeguata?

I tamponi sono oggettivamente molti. Oggi a Siena saranno effettuati 308 tamponi solo scolastici, che si aggiungono a quelli normali. Questo comporta difficoltà logistiche.

A Radicofani il sindaco ha chiuso le scuole: non c’era alternativa?

Il sindaco ha preso la decisione in via cautelativa per proprie valutazioni, con l’obiettivo di contenere i contagi nel territorio che conosce meglio di chiunque altro.

La sorveglianza attiva non è quarantena, ma non vuol dire che si possa fare vita sociale normale?

In sorveglianza attiva si può andare a scuola, evitando però di fare attività sportiva di gruppo, partecipare a feste. Bisogna cioè limitare al minimo i contatti. Questo gli studenti e le famiglie lo sanno, perché è scritto nell’informativa che ricevono dalla scuola.

Come ne usciamo?

Il nostro obiettivo è contenere la circolazione virale, cercando di evitare assembramenti, comportamenti rischiosi. E poi alle prime sintomatologie avvertire il proprio medico e fare il tampone. Tutto questo accanto al proseguire la campagna vaccinale.

Paola Tomassoni