Stipendi e affitti, un milione di euro per Sielna

Il socio di maggioranza Igor Bidilo sarebbe pronto a immettere liquidità per far fronte agli impegni. Ma ci sono i vincoli della procura

L’avvocato Carlo Arnulfo

L’avvocato Carlo Arnulfo

Non sarà facile trovare una soluzione che accontenti la procura e gli inquirenti, che vada bene a Igor Bidilo e che rispetti tutte le condizioni legate al sequestro delle quote sociali e alla nomina di un amministratore per la custodia preventiva. Dopo la scelta del commercialista fiorentino Antonio Castagnazzo, che ha già individuato due consiglieri che collaboreranno nella gestione delle società della holding Sielna, bisogna trovare una strada che consenta il pagamento degli stipendi per i circa 600 dipendenti, tra stagionali, contratti a termine e fissi, le fatture ai fornitori e gli affitti dei locali. Anche se qualche proprietario ha deciso di dimezzare i canoni per gli spazi commerciali affittati ai bar e ristoranti, come ad esempio quelli in Piazza del Campo, bisognerà sempre pagare gli affitti ridotti. Altrimenti si rischia l’insolvenza, accumulando ritardi.

Facendo calcoli all’ingrosso, senza entrare in troppi dettagli e non calcolando i ricavi delle attività commerciali che sono aperte, Sielna avrebbe bisogno di un milione di euro al mese, all’incirca, per far fronte ai pagamenti di stipendi e canoni d’affitto. E’ la somma che ha in testa anche l’avvocato di Bidilo, Carlo Arnulfo, che sta studiando una possibile exit strategy per dare liquidità alla società, bloccata dai sequestri. Ci sono stati già confronti con la procura, la prima mossa dell’avvocato Arnulfo sarà quella di stilare la nota spese, la lista dei soldi necessari per pagare dipendenti e proprietari. Igor Bidilo avrebbe dichiarato di essere pronto a versare nuovi fondi nelle casse di Sielna per tenerla in vita e coprire le esigenze di liquidità. Il problema è che dovrà versare soldi che non provengano da attività illecite. Il business del petrolio non rientra nella categoria, ma la procura sarà molto attenta a verificare se i milioni di euro dai conti del magnate kazako siano frutto di attività sulle quali ha sono state pagate le tasse, o se invece sono proventi di evasioni fiscali.

Più che una via d’uscita, sembra un ’loop’, un circolo dal quale è complicato uscire. "Ci vorranno settimane, ma una soluzione può essere trovata. Igor Bidilo è pronto a mettere soldi nella società per far fronte agli impegni" ha confermato ieri l’avvocato Arnulfo. Ma il rischio è quei bonifici vengano ’bloccati’ come le altre somme sequestrate, rimane. E per i dipendenti di Sielna sarebbe una beffa.