Sinalunga, salviamo la ex Chiesa di Santa Lucia

Nel centro del paese è abbandonata in uno stato di degrado che minaccia la sicurezza dell’edificio e le opere che ancora conserva

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di Antonella Leoncini

Salviamo la ex chiesa di Santa, cia. Nascosta nel centro storico, in via Cacciaconti, è una ricchezza dimenticata. "Un luogo prezioso, per la sua architettura e le opere", racconta Roberto Longi, direttore Museo Civico di Montepulciano. Anche centro di ricerca, segue il patrimonio degli ambienti circostanti, dei luoghi che non hanno un museo, di cui preziose opere hanno trovato nel Museo la migliore collocazione. "Nel territorio della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dismessa la sua antica vocazione a luogo di culto, la ex Chiesa di Santa Lucia ha bisogno di restauri". Ha un’importante storia. Fu ricavata da un preesistente edificio del 782, il Concionatorio, trasformato in luogo di culto nei XII – XIII secoli.

L‘esterno della chiesa è semplice. "All’interno, la grande sala rettangolare, ad unica navata, con tre ampie arcate a sesto acuto ribassato - continua Longi -, conferma la sua originaria funzione laica". Emergono sulla parete di fondo tre altari in stucco, seconda metà del XVII secolo. Quello di destra accoglie l‘affresco ‘Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni e Rocco’; quello di sinistra era decorato con il dipinto seicentesco ‘Santi adoranti la Croce’, di Antonio Nasini, messo in sicurezza in altra sede. Sulla parete sinistra si trovano l‘altare in stucco della Madonna del Carmine, dove era inserita la tela del Rustichino, ed un secondo che accoglieva la pala di Benvenuto di Giovanni: le due opere sono conservate nella Collegiata di San Martino.

La storia più illustre della Chiesa si ferma ai passati decenni quando, cessate le funzioni di culto, fu adibita ad auditorium della Filarmonica ‘C. Pinsuti’, presto vocato a sala prove. "Non si preoccuparono del grave danno che l’inquinamento acustico, inevitabile conseguenza del repertorio musicale, arrecò alla ec Chiesa e alle opere" E si arriva ala cronaca più recente. Trasferita la Filarmonica, la ex Chiesa non ha trovato una giusta vocazione se non quella, tanto inadeguata quanto dannosa, di deposito. Il tempo e il meteo hanno aggravato il degrado che piccoli aggiustamenti non hanno arginato. "Il tetto è dissestato; le crepe consentono infiltrazioni di acqua e di altri agenti - continua Longi -. Gli altari barocchi e le altre opere ancora conservate sono in stato di abbandono. Gli oggetti ammassati hanno coperto le pareti: ritinteggiate, in origine erano probabilmente affrescate. Il degrado è tale che oggi non è possibile osservare i saggi effettuati dalla Soprintendenza. Senza trascurare il rischio di furti a cui la ex Chiesa è esposta".

Longi lancia un appello affinché pubblico e privato si prendano cura della ex Chiesa di Santa Lucia, "effettuando doverosi e non rinviabili restauri, scoprendo finalmente cosa si cela sulle superfici delle pareti e anche sotto il suo pavimento. Con molta probabilità, potrebbe celare una Cripta. Questi ambienti, nel rispetto della loro memoria storica, devono essere recuperati e, in un periodo in cui nuove esigenze sollecitano la disponibilità di spazi, conciliando recupero ed utilizzo, finalizzati alle migliori destinazioni".