Il settore dello sport va in piazza: la protesta per essere ascoltati

Quattro senesi, gestori di centri wellness e palestre, saranno martedì 9 marzo a Montecitorio per il sit-in ’Lo sport è salute’

Alice Bruttini

Alice Bruttini

Siena, 3 marzo 2021 - Scenderà in piazza, a Montecitorio, il settore dello sport: gestori e lavoratori di palestre, centri sportivi, scuole di danza, tecnici e allenatori, con il sostegno di enti e federazioni, urleranno la loro rabbia e la loro indignazione.  Alla manifestazione ‘Lo Sport è salute’, di carattere nazionale (previste oltre 4000 persone), prenderanno parte anche quattro senesi: Alice Bruttini (centro olistico wellness Euritmia), Giulio De Michele (The Lab), Andrea Lotti (Gold Gym) e Rachele Cambi (SiMove Studio), saranno lì in rappresentanza di tutte le palestre della città. Vista l’emergenza, altri, per motivi familiari, non potranno spostarsi. La data, martedì, non è casuale: era il 9 marzo quando il settore sportivo è stato costretto a fermarsi.  Fino a ottobre, quando ai gestori è stato chiesto di mettere i propri centri in sicurezza, con tutte le spese del caso, prima della nuova, definitiva chiusura. «Chiediamo che ci vengano fornite date certe - spiega Alice Bruttini -. Chiediamo di essere considerati: siamo finiti nel dimenticatoio, non riceviamo indennizzi da dicembre, però dobbiamo pagare affitti, bollette, leasing. E non abbiamo neanche più un ministro. Siamo professionisti, con famiglie da mantenere. Dobbiamo stare chiusi? Che ci sostengano, e non con spiccioli». Anche a Siena la situazione è tragica. «Siamo tutti sulla stessa barca - afferma Bruttini -. Ci stiamo arrabattando con l’on line, dopo aver speso nella tecnologia, ma le persone perdono interesse. E la vendita dei prodotti è difficile. Le perdite sono enormi».  «Il vero problema è che in questo Paese lo sport viene visto solo come un’attività ludica - chiude -. Invece è salute: è fondamentale per lo sviluppo fisiologico dei giovani, per l’integrazione dei diversamente abili, per combattere l’obesità, i problemi cardiovascolari e le malattie degenerative negli anziani. Non vogliamo rischiare la nostra salute né quella dei clienti. Ma vogliamo essere ascoltati». A.G.